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GameStop vola ancora in borsa, ma ha davvero un futuro?

In questi giorni il titolo di GameStop sta volando in borsa spinto dai piccoli investitori, ma la catena ha davvero un futuro come dicono?

NOTIZIA di Luca Forte   —   28/01/2021

In questi giorni GameStop è al centro di una delle più spettacolari crescite mai viste dalle borse mondiali. Nel caso in cui ve lo foste perso, in questo momento il titolo in borsa sta volando a Wall Street, con valutazioni impensabili non più di 12 mesi fa, quando le azioni di GameStop hanno raggiunto i minimi storici. Una situazione paradossale, che dimostra il totale scollamento tra la finanza e la realtà, o GameStop ha davvero un futuro roseo davanti?

Facciamo subito una premessa: non stiamo parlando di GameStopZing, la divisione italiana di questa multinazionale. Nonostante condividano molte politiche e, probabilmente, il futuro, in questo caso le attenzioni sono concentrate sulla potentissima divisione americana. Ovvero la catena di negozi che negli ultimi lustri ha tenuto in mano il mercato dei videogiochi più importante del mondo: quello USA.

Come tutti sappiamo, però, l'arrivo dei giochi digitali sta facendo contrarre questo settore e in tanti sono stati veloci ad etichettare GameStop come la "nuova Blockbuster". In realtà è ancora presto per dirlo ed è su queste fondamenta che si basa la "ribellione" del canale Reddit di WallStreetBets, ma soprattutto dell'utente u/DeepFuckingValue, conosciuto su YouTube e Twitter come Roaring Kitty, il primo a credere in GameStop. Puntando sull'azienda 50mila euro in azioni. Azioni che alla chiusura di ieri valevano 48 milioni di dollari circa.

Deepfuckingvalue 44 Mlioni Dollari

Per farla breve, secondo lui, il business di GS è ancora solido ed ha ampi margini di miglioramento, soprattutto adesso che la nuova dirigenza ha preso in mano le redini dell'azienda. Il nome ripetuto come un mantra è quello di Ryan Cohen, il ragazzo che è riuscito a diventare miliardario grazie a Chewy.com, un'azienda che vende cibo per animali. E se è diventato ricco col cibo, dicono, come non può non farlo con un mercato che da solo vale più di cinema e musica e che è in forte espansione?

La riprova sta negli ultimi numeri: è vero che i conti sono in rosso, ma l'azienda non ha avuto le nuove console da distribuire (come il resto del mondo) e i negozi fisici hanno sofferto più di quelli digitali. Nel frattempo, però, l'ecommerce è salito del 300%. Avete presente come di è fatta trovare impreparata GameStopZing Italia all'inizio della pandemia e come è più organizzata adesso? Ecco, espandete questa differenza a livello globale e capirete le fondamenta sulle quali si basano i ragazzi di WSB. La loro scommessa è sull'azienda che GameStop può diventare, mentre i fondi di investimento hanno scommesso sull'azienda che era.

Questo braccio di ferro tra i grossi capitali e un branco di giovani investitori sarebbe già stato interessante descritto così, non fosse che nel frattempo è successa un'altra cosa. Comprando le azioni e tenendole ben strette (le cosiddette mani di diamante) gli utenti di WallStreetBets hanno fatto sì che il prezzo delle azioni si sia fermato ben sopra la quota prevista dai grandi fondi di investimento. Che adesso, per ricomprare le azioni già vendute ad un prezzo minore, saranno costrette a perdere miliardi di dollari, creando quindi, uno Short Squeeze, ovvero un'improvvisa impennata del prezzo delle azioni. Era successo a Volkswagen nel 2008 (in quel caso è stata Porsche a non voler cedere il passo agli investitori) e non dovrebbe essere ancora avvenuto in questi giorni.

La salita repentina di queste ore dovrebbe essere figlia dei tentativi dei fondi di investimenti di recuperare parte del terreno perduto e di migliaia di nuovi piccolo compratori che sono venuti a spartirsi una parte della torta e a dare il contributo a questa guerra tra Davide e Golia, anche spinti dalle dichiarazioni di Elon Musk. La grande impennata, però, non dovrebbe essere ancora arrivata.

Gamestop Parliamone Negozio

Il primo vero round dovrebbe essere domani, l'ultimo venerdì del mese, quando si chiudono le posizioni della settimana e di gennaio. Si dice ci sono ancora circa il 130% delle azioni short sul mercato e prima o poi dovranno essere riscattare. Su WSB ci credono e invitano a tenere duro. Ieri le diverse piattaforme di trading online sono andate contemporaneamente in pallone, generando fluttuazioni strane sul mercato, proprio mentre gli investitori non potevano fare nulla per impedire lo scattare degli Stop Loss o approfittare delle fluttuazioni di prezzo. La stessa cosa è avvenuta a mercato chiuso, con il prezzo che è crollato nella notte, per poi schizzare nuovamente alle stelle. Nel frattempo diverse app di trading stanno impedendo alle persone di comprare azioni GME, facendo crollare artificialmente il prezzo delle stesse.

Comunque vada, le prossime ore non saranno adatte ai deboli di cuore. Dopo di che GameStop dovrà provare ad avvantaggiarsi della situazione per ristrutturare il suo business e tornare a recitare un ruolo chiave sul mercato.