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I giochi con temi LGBTQAI+ sono pochi: tanti giocatori necessitano di più rappresentazione, report

I giochi che includono tematiche LGBTQAI+ sono in realtà pochissimi e ci sono tanti giocatori che necessitano di più rappresentazione. Ecco il report.

I giochi con temi LGBTQAI+ sono pochi: tanti giocatori necessitano di più rappresentazione, report
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   13/02/2024

È ora online il primo GLAAD Gaming Report, il leader mondiale nella difesa della rappresentazione LGBTQAI+. In questo report viene svelato che quasi un giocatore su cinque fa parte della comunità LGBTQAI+, ma le storie e i personaggi LGBTQAI+ rappresentano meno del 2% di tutti i giochi.

Un rapporto di Nielson di tre anni fa affermava che il 10% dei giocatori si identificava come parte della comunità LGBTQAI+. Ora la percentuale è salita al 17%, con un aumento del 70%. Inoltre, la maggior parte dei giocatori LGBTQAI+ ha meno di 35 anni, probabilmente poiché c'è una maggiore accettazione in questa fascia d'età.

Anche se il numero dei giocatori LGBTQAI+ è rilevante nel totale, i giochi che includono tematiche LGBTQAI+ sono pochissimi. Su Steam, ad esempio, si parla del 2.5%, ma si cala all'1.7% se si eliminano i giochi per soli adulti. Va comunque considerato che la ricerca è basata sui tag, quindi è possibile che alcuni giochi presentino tematiche LGBTQAI+ ma non lo segnalino esplicitamente con i tag.

Il valore della rappresentazione

The Last of Us Parte II Remastered
The Last of Us Parte II Remastered

Questi dati sono rilevanti nel momento in cui sono associati ad altre informazioni presenti nel report. Si afferma infatti che il 72% dei giocatori LGBTQAI+ ritengono che vedere personaggi che rappresentano la loro identità od orientamento sessuale in modo adeguato aiuta a farli sentire meglio. Il 68% dei giocatori LGBTQAI+ vorrebbero più storie LGBTQAI+ di qualità.

Inoltre, il 66% dei giocatori LGBTQAI+ affermano che i giochi permettono loro di esprimersi in un modo che nella realtà non gli è possibile. Il 36% dei giocatori LGBTQAI+ afferma che i videogiochi sono stati d'aiuto nel comprendere la propria sessualità e il 51% afferma che i videogiochi sono stati d'aiuto nell'espressione delle propria identità sessuale. L'11% degli utenti LGBTQAI+ afferma che i giochi sono d'aiuto per sfuggire da situazioni difficili nel mondo reale.

Purtroppo i videogiochi non sono luoghi sicuri in tutti i casi. Il 52% dei giocatori LGBTQAI+ ha subito molestie online, rispetto al 38% di utenti non LGBTQAI+. Il 42% evita totalmente di giocare online per paura e il 27% ha smesso dopo aver subito molestie.

"Crediamo che l'inclusione delle persone LGBTQ sia vantaggiosa sia per l'industria dei videogiochi che per la comunità", ha dichiarato Blair Durkee, direttore associato del settore giochi presso GLAAD. "Come dimostra questo rapporto, la presenza di personaggi o trame LGBTQ non dissuade in modo significativo le persone non LGBTQ dall'acquistare o giocare ai giochi, ma fa un'enorme differenza per i giocatori LGBTQ".

"Nonostante i progressi significativi che abbiamo visto, il mondo videoludico rimane tristemente indietro rispetto ad altre forme di intrattenimento quando si tratta di rappresentazione".

Il rapporto della GLAAD è stato condotto in collaborazione con Nielson, sulla base di 1.452 giocatori di PC/console autodichiarati negli Stati Uniti.