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Gli sviluppatori giapponesi non riescono a star dietro alla tecnologia occidentale, per l'autore di Nier

Secondo Yoko Taro, autore della serie Nier, gli sviluppatori giapponesi avrebbero difficoltà a star dietro al livello tecnologico occidentale.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/04/2024
Gli sviluppatori giapponesi non riescono a star dietro alla tecnologia occidentale, per l'autore di Nier

In un'intervista di IGN a Yoko Taro, l'autore della serie Nier ha fatto una considerazione sullo stato degli sviluppatori giapponesi, che a suo dire non sarebbero in grado di stare dietro alla tecnologia occidentale per la creazione di videogiochi e si troverebbero dunque in svantaggio.

Nella medesima occasione, Taro ha anche espresso ottime valutazioni su Stellar Blade, giudicandolo addirittura superiore a Nier: Automata sotto certi aspetti, e collegato a questo discorso c'è anche questa sua visione dello sviluppo videoludico tra oriente e occidente, che vede i team giapponesi in una certa posizione di svantaggio.

Si tratta di una condizione dettata da diversi elementi, a partire dalla scarsa diffusione di strumenti occidentali da usare per lo sviluppo, come engine e middleware, che sarebbero ancora poco diffusi nel Sol Levante.

Una questione culturale?

NieR: Automata, un'immagine del gioco
NieR: Automata, un'immagine del gioco

"Non direi che non siamo in grado di arrivarci, ma abbiamo difficoltà a stare dietro al livello di tecnologia a questo punto", ha spiegato Taro, parlando della situazione tecnologica globale per lo sviluppo di videogiochi.

"Stellar Blade si trova in un livello tecnologico molto alto, tanto che sono curioso di vedere come reagiranno i giocatori occidentali. Nier: Automata era in una situazione diversa e non si trovava allo stesso livello dei giochi di alto profilo occidentali, da questo punto di vista credo che Stellar Blade abbia oltrepassato un'importante barriera, la qualità non solo dei personaggi ma anche delle ambientazioni è al pari delle produzioni occidentali".

Sulla situazione generale della tecnologia videoludica in Giappone, Taro ha fatto un discorso piuttosto ampio e interessante: "Il Giappone ha trovato successo non solo nei giochi, ma anche negli anime e nei manga molto presto. Dopo aver esportato questi in occidente e altri territori asiatici, giochi, manga e anime si sono evoluti anche in maniere diverse in ogni regione", ha spiegato il game designer.

"Per quanto riguarda i giochi, si è dimostrato difficile per i giapponesi il fatto di implementare i sistemi occidentali. "Il Giappone ha una lunga storia di aziende che sviluppano i propri engine, ed è stato difficile allontanarsi da questa situazione, siamo arrivati molto tardi a incorporare gli strumenti di rendering e i middleware occidentali", ha spiegato l'autore di Nier.

"Ancora oggi, molte scuole non insegnano questa cosa ai nuovi sviluppatori. Credo che i giapponesi non siano bravi ad adattare la tecnologia proveniente dall'estero. I giochi cinesi e sudcoreani sono stati molto più veloci nell'utilizzare motori come Unreal per giochi dall'estetica giapponese".