L'Olimpiade Internazionale di Matematica (IMO) è una delle competizioni più difficili e prestigiose al mondo per studenti pre-universitari. Ogni anno, soltanto l'8% dei partecipanti conquista la medaglia d'oro, risolvendo sei problemi estremamente complessi in due sessioni da 4,5 ore ciascuna, senza alcun accesso a strumenti o internet.
Nel 2025, la sfida si è spinta oltre i confini umani: sia OpenAI che Google hanno messo alla prova i loro modelli linguistici di nuova generazione, simulando le stesse condizioni degli studenti. Entrambe le intelligenze artificiali hanno raggiunto prestazioni da medaglia d'oro, un traguardo che segna una svolta significativa nell'evoluzione dell'IA nel campo del ragionamento matematico.
I risultati ottenuti
OpenAI ha annunciato per prima il risultato, sottolineando come il proprio LLM sperimentale sia riuscito a risolvere i problemi dell'IMO 2025 a livello dei migliori concorrenti umani, producendo dimostrazioni scritte in linguaggio naturale, senza assistenza esterna. Google ha risposto con un risultato altrettanto impressionante: il suo modello Gemini Deep Think, in una versione avanzata, ha risolto cinque dei sei problemi, ottenendo anch'esso un punteggio da medaglia d'oro.
Questo risultato è stato possibile grazie a una nuova modalità di ragionamento sviluppata da DeepMind, chiamata "parallel thinking", che consente al modello di esplorare simultaneamente più approcci risolutivi.
Le IA iniziano ad eccellere anche nel pensiero
Il modello di Gemini utilizzato durante la prova è stato addestrato con tecniche di reinforcement learning su dati specifici di problem-solving e teoremi, e ha ricevuto istruzioni arricchite da suggerimenti su come affrontare i problemi olimpici. Questa versione avanzata di Gemini sarà inizialmente disponibile per tester selezionati, con un rilascio futuro previsto per gli abbonati a Google AI Ultra.
Il raggiungimento del livello IMO da parte di modelli generalisti segna, dunque, un momento storico: le IA non solo comprendono il linguaggio, ma cominciano a eccellere nel pensiero astratto, aprendo nuovi orizzonti nella matematica e nell'educazione.