Il Tribunale dell'Unione Europea ha rigettato il ricorso di Google contro la multa decisa dalla Commissione Europea, per aver abusato della sua posizione dominante per avvantaggiare il servizio di comparazione prezzi Google Shopping, confermando così la sanzione di ben 2,42 miliardi di euro precedentemente stabilita.
La multa era stata comminata nel 2017 dopo un'indagine dell'Antitrust europeo durata sette anni, che dimostrava come il motore di ricerca avesse privilegiato il proprio servizio di comparazioni prezzi a discapito della concorrenza, creando così un vantaggio illegale.
Nello specifico, i competitor non venivano quasi mai riportati nella prima pagina dei risultati, quelli che vengono tenuti maggiormente in considerazione dagli utenti. Stando alle ricerche dell'epoca della Commissione, i risultati in prima pagina guadagnano il 95% dei click, quelli in seconda pagina solo l'1%. Per questo motivo Google avrebbe dunque "abusato della sua posizione dominante sul mercato della ricerca per promuovere il suo servizio di comparazione dello shopping, declassando quello dei concorrenti", affermava nel 2017 Margrethe Vestager, commissario Ue alla Concorrenza.
In seguito Google ha fatto ricorso contro la decisione della Commisione Ue, ma come già accennato il Tribunale dell'Unione Europea ha respinto l'appello confermando così la multa salatissima da ben 2,42 miliari di euro.