Il Google Play Store sta introducendo una nuova funzione basata sull'intelligenza artificiale: i riassunti automatici delle recensioni. Dopo oltre un anno di test interni, la novità è finalmente in fase di rilascio e alcuni utenti Android hanno già iniziato a visualizzarla nelle proprie app.
La funzione si presenta con una nuova sezione chiamata "Cosa dicono gli utenti", collocata appena sopra le recensioni tradizionali. Qui l'IA analizza centinaia o migliaia di commenti lasciati dagli utenti e ne genera una sintesi compatta, capace di evidenziare in modo equilibrato i punti di forza e le principali criticità di ogni applicazione.
La nuova funziona IA del Play Store ricorda quanto già visto su Amazon
Il funzionamento ricorda da vicino quello già visto su Amazon, dove vengono offerte sintesi delle recensioni per i prodotti in vendita. Tuttavia, Google ha arricchito la sua versione con un livello di interattività in più: accanto al testo riassuntivo, compaiono i cosiddetti "chip" tematici, ovvero piccole etichette che rappresentano gli argomenti più discussi tra gli utenti, come "grafica", "stabilità", "annunci invasivi" o "facilità d'uso".
Toccando uno di questi chip, l'utente viene portato direttamente alle recensioni che parlano di quel tema, rendendo più semplice esplorare gli aspetti che gli interessano davvero. In questo modo, chi visita la scheda di un'app può farsi un'idea chiara della qualità del prodotto in pochi secondi.
Quando viene attivata la nuova funzione IA del Google Play Store?
Google non ha ancora chiarito quale sia la soglia minima di recensioni necessaria affinché l'intelligenza artificiale possa elaborare un riassunto. È probabile che la funzione venga attivata solo per le app con un numero consistente di commenti, così da garantire un risultato statistico rappresentativo.
Ogni sintesi, secondo le prime segnalazioni, è composta da un singolo paragrafo che mantiene un equilibrio tra giudizi positivi e negativi, offrendo una panoramica imparziale dell'esperienza degli utenti. La novità arriva in un momento in cui anche altri colossi del settore si stanno muovendo nella stessa direzione. Apple, ad esempio, ha introdotto una funzione analoga sull'App Store per iOS già lo scorso aprile.