Nel corso degli anni Spotify ha arricchito la propria piattaforma con funzioni che vanno oltre la semplice riproduzione musicale. Strumenti come Spotify Wrapped hanno influenzato l'intero settore, mentre l'uso crescente dell'intelligenza artificiale ha cambiato il modo in cui vengono suggerite playlist e nuovi contenuti.
Questa evoluzione costante, però, ha portato anche a un'interfaccia sempre più animata e dinamica. Per una parte degli utenti, questi elementi visivi rappresentano un valore aggiunto, mentre per altri possono trasformarsi in una fonte di distrazione durante l'uso quotidiano dell'app. Proprio per rispondere a questa esigenza, Spotify sembrerebbe al lavoro su una nuova opzione pensata per semplificare l'esperienza visiva, consentendo di ridurre le animazioni direttamente dalle impostazioni dell'applicazione.
Le nuove funzioni di "normalizzazione"
Attualmente Spotify non offre controlli dedicati alla gestione delle animazioni interne. Su Android e iOS, come accade per la maggior parte delle applicazioni, l'unica possibilità è intervenire sulle impostazioni di accessibilità del sistema operativo, disattivando o riducendo le animazioni a livello globale. Questa soluzione, però, ha un limite evidente: le modifiche non riguardano solo Spotify, ma l'intero sistema. Anche su Android, dove è possibile ridurre la velocità delle animazioni tramite le opzioni sviluppatore, l'impostazione resta generale e non selettiva. Di conseguenza, chi trova fastidiose solo le animazioni dell'app musicale non ha alternative mirate.
Un'analisi del codice della versione 9.1.6.1124 di Spotify suggerisce che la situazione potrebbe cambiare a breve. All'interno dell'app sono infatti presenti riferimenti a una nuova voce di menu chiamata "Reduce animations", accompagnata da una descrizione che fa esplicito riferimento alla disattivazione di animazioni automatiche considerate potenzialmente distraenti.
Se confermata, questa impostazione permetterebbe di intervenire esclusivamente sull'esperienza visiva di Spotify, senza modificare il comportamento del resto del sistema operativo. Si tratterebbe di un passo importante soprattutto dal punto di vista dell'accessibilità, ma anche della personalizzazione dell'interfaccia. La riduzione delle animazioni può avere un impatto concreto per le persone con disturbi vestibolari o sensibilità al movimento, che possono manifestare sintomi come nausea, vertigini o mal di testa in presenza di effetti visivi troppo marcati. Allo stesso tempo, la funzione potrebbe risultare utile anche a chi preferisce un'interfaccia più essenziale e meno carica di elementi in movimento.
Nel frattempo Spotify è anche pronta a lanciare il guanto di sfida a YouTube: dal 2026 saranno presenti ancora più video.