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GTA 6, le discussioni sul materiale rubato dimostrano ancora una volta l’immaturità dei videogiocatori

Chi sta già giudicando GTA 6 partendo dal materiale rubato e messo online da chissà chi, sta dimostrando per l'ennesima volta che i videogiocatori sono pericolosi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/09/2022

La pubblicazione online del materiale rubato di GTA 6 è stata clamorosa ed è inevitabile parlarne. Del resto è il gioco più atteso di sempre, capace di smuovere folle oceaniche. Però, il modo in cui molti videogiocatori ne stanno discutendo, con la solita aggressività da frustrati repressi, è davvero problematico e dimostra per l'ennesima volta quanto in troppi non siano in grado di comprendere il lavoro che c'è dietro lo sviluppo di un videogioco di queste dimensioni, facendo danni enormi non solo a Rockstar Games, che venderà comunque vagonate di copie, quanto al dibattito pubblico sull'argomento e a chi al gioco ci lavora effettivamente.

Leggere di persone, troppe persone, che hanno già dato il loro giudizio definitivo su GTA 6 partendo da video e immagini di lavorazione, oltretutto molto vecchi, fa capire per l'ennesima volta come mai gli sviluppatori siano terrorizzati dal presentare il loro lavoro prima del tempo e dal dialogare apertamente con il pubblico.

Pensate che bello un mondo in cui una software house potesse aprirsi su ciò che sta facendo senza lo scudo stellare dei PR, mostrando ad esempio il lavoro sulle animazioni o sul level design in anticipo. Uno in cui si potesse tornare ai diari di sviluppo di zzappiana memoria, senza la paura di generare sommosse. Purtroppo farlo equivarrebbe ad avere vagonate di cattiva pubblicità, perché alcune menti limitate non sanno contestualizzare ciò che vedono e prendono tutto come definitivo, esprimendo giudizi senza senso su questioni su cui non hanno alcuna competenza.

Il materiale di GTA 6 visto nelle scorse ore è provvisorio e ancora in uno stato di lavorazione preliminare. Per capirlo non serve aver sviluppato un tripla A: basta amare davvero i videogiochi. Sì, basta questo, perché una persona che li ama di fronte ai video e alle immagini sarebbe stato incuriosito da ciò che contengono e avrebbe capito al volo di cosa si tratta (o, quantomeno, si sarebbe informato), invece di pensare subito a sparare a zero contro qualcosa senza un'evidente forma definitiva.

Invece ora siamo qui, con gli sviluppatori terrorizzati e demoralizzati per le conseguenze della fuga di notizie, perché dopo anni di duro lavoro hanno letto commenti atroci su ciò che stanno facendo, con alcuni influencer e giornalisti che stanno commentando in modo tossico per aizzare le folle, così da tirarsi dietro consensi, e non posso difendersi in alcun modo. Oltretutto molti potrebbero perdere la possibilità di lavorare da casa (non solo in Rockstar, visto che questa faccenda influirà sull'intera industria).

Da qualsiasi punto di vista la si guardi, questa storia fa perdere tutti: gli sviluppatori, che avranno conseguenze pesantissime per il loro lavoro, l'intera industria, che dovrà provare ad assorbire l'onda d'urto che ne sta derivando e i videogiocatori stessi, che di fatto ancora non conoscono il gioco ma ne hanno comunque approfittato per produrre la solita immane quantità di bava tossica con cui avvelenare l'ambiente.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.