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Instagram, Google, TikTok e X contro l'odio online: nuove promesse all'UE, ma poco concrete

Le principali piattaforme social si sono impegnate a rafforzare la lotta contro i discorsi d'odio illegali in Europa, aderendo a un codice di condotta che è volontario e non prevede penali.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   21/01/2025
Facebook

La Commissione europea ha aggiornato il Digital Services Act (DSA), introducendo un codice di condotta volontario per le piattaforme social. Il nuovo codice di condotta, denominato "Code of Conduct on Countering Illegal Hate Speech Online Plus", prevede una serie di misure volte a garantire una maggiore trasparenza e tempestività nella gestione delle segnalazioni di discorsi d'odio.

Meta, Google, TikTok, X e altre importanti aziende del settore hanno aderito a questa iniziativa, impegnandosi a intensificare gli sforzi per prevenire e rimuovere i contenuti illegali. Questo accordo rappresenta un passo significativo nella lotta contro l'odio online, ma solleva anche alcuni interrogativi. Procediamo per gradi.

Un codice di condotta volontario e senza penali

Partiamo da cosa prevede il codice: con il nuovo accordo, le piattaforme si impegnano a fornire dati sull'individuazione e la rimozione dei contenuti illegali, a consentire a controllori esterni di valutare le loro procedure e a esaminare la maggior parte delle segnalazioni entro 24 ore. Facebook, Instagram, TikTok, Twitch, X, YouTube, Snapchat, LinkedIn, Dailymotion, Jeuxvideo.com, Rakuten Viber e i servizi consumer ospitati da Microsoft hanno tutti firmato il codice.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Le perplessità, però, riguardano le conseguenze di eventuali defezioni. L'adesione al codice è infatti volontaria e non prevede sanzioni per le aziende che decidono di ritirarsi, come già accaduto in passato quando nel 2022 Elon Musk ha ritirato X dal Codice di pratica sulla disinformazione.

Il fact-checking di Meta

Nonostante le incertezze, l'impegno delle piattaforme a collaborare con le istituzioni europee può essere letto come un segnale positivo. Soprattutto in un momento come questo, dove Meta, che come sapete controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato che la sospensione del programma di fact-checking negli Stati Uniti.

Anche in questo caso, però, un'intervista rilasciata a Bloomberg da Nicola Mendelsohn, responsabile del business globale di Meta, ha chiarito che la nuova politica di moderazione, per il momento, riguarda solo gli Stati Uniti. Questo significa che nel resto del mondo, quindi anche in Italia, Meta continuerà ad avvalersi della collaborazione di fact-checker esterni certificati dall'International Fact-Checking Network (IFCN).

Nicola Mendelsohn, responsabile del business globale di Meta
Nicola Mendelsohn, responsabile del business globale di Meta

La spiegazione di Mendelsohn è arrivata dopo che Meta aveva annunciato la sostituzione del controllo sui contenuti da parte di organizzazioni giornalistiche indipendenti con un sistema di "note della comunità", simile a quello già adottato da Twitter. La scelta di Meta di affidarsi alle "note della comunità" aveva sollevato diverse perplessità riguardo all'affidabilità e all'imparzialità del nuovo sistema di controllo.

Mendelsohn, comunque, non ha escluso la possibilità che il nuovo sistema di moderazione basato sulle "note della comunità" possa essere esteso anche ad altri Paesi. "Vedremo come si evolverà la situazione nel corso dell'anno", ha dichiarato. Per ora, al di fuori degli Stati Uniti, il sistema di fact-checking di Meta rimane attivo.

Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto Instagram ha creato un clone di CapCut per approfittare del caos TikTok, anche se Trump ha firmato l'ordine esecutivo per posticipare il ban di TikTok di 75 giorni.