Avatar: Fuoco e Cenere ci porterà nel cuore della guerra per Pandora, con gli umani che si alleano con una delle tribù dei Na'vi e cercano di fermare i protagonisti, composti dalla famiglia di Jake Sully e Neytiri.
In mezzo all'azione, però, ci sarà spazio per parlare di argomenti più profondi. Quali? A raccontarcelo è il regista, James Cameron. Prima di continuare a leggere, però, sappiate che dovremo per forza fare uno spoiler sul finale del precedente film, La Via dell'Acqua, quindi se non l'avete ancora visto e non volete anticipazioni, è meglio che non proseguiate nella lettura.
Di cosa parla Avatar: Fuoco e Cenere (Spoiler sul finale di La Via dell'Acqua)
Avatar: Fuoco e Cenere riparte immediatamente dopo La Via dell'Acqua, in cui Jake Sully e Neytiri hanno perso il loro figlio, Neteyam. Durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato GamesRadar+, il regista James Cameron ha riflettuto sull'esperienza delle riprese della morte di Neteyam.
"Il mio pensiero va al giorno in cui abbiamo girato la morte di Neteyam, perché so che tutti erano piuttosto terrorizzati all'idea. Sono un genitore. Ero genitore quando ho scritto quelle scene, ed è la cosa più inconcepibile che ci sia. Voi [Sam Worthington e Zoe Saldaña] siete diventati genitori nel frattempo, tra il primo e il secondo film", ha detto Cameron. "E, naturalmente, questo è l'evento che alimenta gran parte di ciò che accade in Fuoco e Cenere, la cenere del dolore, come dice Lo'ak, il nuovo narratore che ha preso il testimone da Jake".
Dopo aver parlato dei suoi ricordi delle riprese di quel momento, Cameron ha spiegato come questa perdita influenzi direttamente ciò che accadrà in Avatar Fuoco e Cenere. "Ora dovrete affrontare le conseguenze di quell'evento in Fuoco e Cenere, e ciò che questo significa per i vostri personaggi, per gli altri ragazzi che erano lì, che ne sono stati testimoni o che vivono con le conseguenze di ciò che è accaduto", ha detto Cameron.
"E penso di essere orgoglioso di ciò che avete creato nel nuovo film, in termini di elaborazione di quel processo", ha continuato. "Dite che è un film sul dolore. Sì, è un film sul dolore. È un film sulla perdita, è un film sul trauma, ed è un film su come si guarisce, su come si va avanti, su come si raccoglie il proprio bagaglio e si continua a marciare, e su come si rompe il ciclo di violenza creato dall'odio che deriva da quella perdita. E lo stiamo vedendo accadere nel mondo di oggi".
Vi segnaliamo infine quante ore e minuti dura Avatar: Fuoco e Cenere: supera anche La Via dell'Acqua.