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Le recensioni devono evitare le questioni tecniche? Il caso S.T.A.L.K.E.R. 2 riapre la questione

S.T.A.L.K.E.R. 2 ha riportato in auge una questione che da anni tormenta il mondo dei videogiochi: quanto bisogna tenere conto delle questioni tecniche in fase di recensione?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   21/11/2024
Uno dei personaggi di S.T.A.L.K.E.R. 2

Dopo anni di sviluppo tormentati, S.T.A.L.K.E.R. 2: Shadow of Chornobyl è finalmente stato pubblicato, con recensioni buone, ma con giudizi spesso abbassati per questioni meramente tecniche. Questioni che poche ore dopo l'emersione delle recensioni (letteralmente, visto che GSC Game World ha sbloccato il gioco tre ore dopo la scadenza dell'embargo), quasi non esistevano più o erano molto ridotte, come sottolineato da Digital Foundry.

Il motivo? I redattori hanno avuto modo di vivere l'esperienza prima del lancio della patch da 140GB che ha sistemato molti dei problemi rimasti in sospeso. Quindi, di fatto, i giocatori si sono trovati per le mani un gioco in parte diverso da quello raccontato dagli articoli.

Una questione difficile

Spieghiamo ancora meglio: S.T.A.L.K.E.R. 2 è quello, ma tanti dei bug denunciati non esistono più. Altri saranno sistemati con il tempo, ma non è questo il punto.

Il punto è che le recensioni che si sono concentrate sull'instabilità del gioco sono praticamente già vecchie e contengono considerazioni che non hanno più un appiglio reale, lì dove gli altri elementi, ad esempio quelli che sono piaciuti di più, come l'atmosfera o la storia, sono ancora presenti.

Si tratta di una situazione limite, causata da diversi fattori (ritardi nello sviluppo, scarsa comunicazione con le testate e così via), che però riapre una vecchia ferita del settore: nelle recensioni vanno considerate le questioni tecniche? Oppure vanno valutate a parte, vista la possibilità che molte considerazioni fatte in merito evaporino con il tempo come neve al sole (in questo caso un tempo brevissimo)? Vanno fatte pesare solo in assenza di supporto? Si può stabilire una tempistica di tolleranza, ossia una finestra temporale entro cui il team ha in un certo senso il diritto di continuare a sistemare un gioco, senza per questo essere penalizzato?

Non sono domande di facile risposta, come capirete bene, perché ogni prospettiva in merito ha i suoi pro e i suoi contro. Togliere di torno le questioni tecniche dalle recensioni, ad esempio, avrebbe il vantaggio di concentrare l'analisi sull'esperienza in sé, ma valutarle dà sicuramente un quadro a 360° di un gioco... anche perché un lato tecnico compromesso ha effetti concreti sull'esperienza. Per dire, se un recensore sperimenta crash continui mentre prova un titolo, come può non farlo presente? Quei crash non hanno peggiorato il gioco durante la sua prova? Oltretutto, non sono in qualche moto "oggettivi"?

Uno dei luoghi visitabili in S.T.A.L.K.E.R. 2
Uno dei luoghi visitabili in S.T.A.L.K.E.R. 2

Qui potrebbe subentrare la possibilità di sospendere il giudizio, posticipando la recensione, in attesa di avere un quadro più completo, ma in questo modo molti percepirebbero il ritardo nella pubblicazione come un disservizio o come un favore fatto allo sviluppatore di turno. Del resto non è materialmente possibile fare qualcosa del genere per tutti i videogiochi, altrimenti un singolo redattore che recensisce decine di giochi all'anno, dovrebbe continuare a seguirli tutti nel tempo e riprovarli patch dopo patch. Diciamo che è improbabile riuscirci, soprattutto in un'epoca in cui i giochi vengono supportati per più anni. Insomma, ci troviamo di fronte a una questione molto complessa, che non sembra avere una soluzione univoca e definitiva. Certo, dispiace vedere S.T.A.L.K.E.R. 2 penalizzato per qualcosa che già non esiste più, fortunatamente non dalla nostra recensione, in cui sono stati fatte pesare di più le qualità indubitabili del gioco.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.