Ancora dal nuovo libro di Jason Schreier, giornalista di Bloomberg, arrivano informazioni e retroscena su Blizzard e in particolare qui su Project Titan, quello che doveva essere il grande MMO della compagnia, la cui cancellazione ha portato notevole scompiglio all'interno visto l'alto costo sostenuto per il suo sviluppo.
In base a quanto riferito dalle testimonianze raccolte da Schreier, il progetto messo in cantiere e previsto uscire negli anni intorno al 2010 era visto come la "next big thing" da parte di Blizzard, in grado di rivaleggiare con colossi come il proprio World of Warcraft, ma alla fine venne tutto accantonato, in una decisione alquanto combattuta all'interno della compagnia.
Anche perché pare che Project Titan sia costato circa 80 milioni di dollari, oltre a 6-7 anni di lavorazione che, di fatto, hanno tenuto occupati molti sviluppatori in Blizzard, bloccando anche altri ulteriori progetti che potevano essere avviati.
Una sconfitta per tutta Blizzard
La cancellazione di Project Titan è stata vista come una sconfitta per tutta Blizzard, anche perché venne a cadere la convinzione che la fiducia incondizionata riposta nel team sarebbe stata comunque ripagata, cosa che fino ad allora era una sorta di punto fermo nella gestione dell'azienda.
Secondo quanto riferito da Schreier, nel gioco si sarebbe dovuto controllare un personaggio all'interno di Titan, portando avanti anche una vita simulata di giorno in giorno, con varie attività collaterali da portare avanti.
Il giornalista lo descrive come un MMO con elementi che potrebbero trovarsi in Animal Crossing o The Sims, come la possibilità di andare a pesca, dedicarsi alla fotografia, prendere parte a vari lavori o attività rilassanti, oltre a combattere il crimine.
Dalle ceneri di Project Titan nacque comunque Overwatch, cosa che ha in buona parte ripagato il fallimento dell'MMO in questione.