Dopo anni di flessione e incertezza, il mercato globale dei personal computer torna a crescere con decisione. Nel terzo trimestre del 2025 le spedizioni mondiali di PC hanno raggiunto 75 milioni e 800 mila unità, in aumento del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. A indicarlo sono i dati preliminari dell'IDC Worldwide Quarterly Personal Computing Device Tracker, che attribuisce il trend positivo al passaggio verso Windows 11 e alla necessità per molte aziende di sostituire un parco macchine ormai obsoleto.
Secondo IDC, l'anno in corso si sta rivelando complessivamente molto solido per l'intero comparto, anche se le performance variano sensibilmente da una regione all'altra. L'adozione di nuovi sistemi operativi, i programmi di aggiornamento hardware e la ripresa della domanda nel settore education rappresentano i principali fattori di stimolo, ma le tensioni economiche e commerciali continuano a influenzare i risultati in alcuni mercati chiave.
I dati di IDC
Andando nel dettaglio dei singoli mercati, il vicepresidente di IDC per le ricerche sui dispositivi mobili, Jean Philippe Bouchard, ha evidenziato come il mercato nordamericano stia mostrando una dinamica più lenta rispetto ad altre aree: "Nonostante l'anno forte nel complesso, il Nord America è ancora condizionato dagli effetti dei dazi sulle importazioni statunitensi e dalle incertezze macroeconomiche", ha spiegato Bouchard. "La domanda di nuovi PC compatibili con Windows 11 esiste, ma il grosso degli aggiornamenti potrebbe concretizzarsi solo nel 2026."
Situazione diversa in Asia-Pacifico, dove il mercato ha registrato una crescita a doppia cifra, trainata soprattutto dal Giappone. Secondo Maciek Gornicki, senior research manager di IDC, "la domanda è stata sostenuta in gran parte dal rinnovo dell'hardware dovuto alla fine del supporto per Windows 10 e dal progetto educativo GIGA". Al di fuori del Giappone, la crescita è risultata più moderata, frenata da contesti economici e politici complessi e da una più lenta adozione di Windows 11, ma non sono mancate opportunità legate al rinnovo dei dispositivi acquistati durante la pandemia.
Sul fronte delle aziende, Lenovo si conferma il primo produttore mondiale, con 19 milioni e 400 mila PC spediti e una quota del 25,5%, in crescita del 17,3% rispetto all'anno precedente. Seguono HP Inc., con 15 milioni di unità e una quota del 19,8%, e Dell Technologies, con 10 milioni e 100 mila PC e il 13,3% del mercato. Apple registra un incremento del 13,7%, raggiungendo il 9% dello share con 6 milioni e 800 mila unità, mentre ASUS cresce dell'11,4% con 5 milioni e 900 mila PC spediti. Tutti gli altri produttori, complessivamente, hanno raggiunto 18 milioni e 600 mila unità, pari al 24,5% del totale.
Il segmento dei notebook continua a rappresentare la parte più consistente del mercato, sostenuto dalla domanda per soluzioni mobili nelle imprese e nel settore educativo. I desktop, pur rimanendo stabili, beneficiano anch'essi dei cicli di aggiornamento aziendali. IDC sottolinea che le spedizioni considerate includono i canali di distribuzione e gli utenti finali, ma non comprendono tablet o server x86, che rientrano in altre categorie di analisi.
Complessivamente, la performance del terzo trimestre conferma un'inversione di tendenza rispetto agli anni di contrazione successivi al boom pandemico. L'adozione di Windows 11, fortemente voluta da Microsoft anche con politiche grigie sugli aggiornamenti di Windows 10, e la spinta verso dispositivi più efficienti e compatibili con l'intelligenza artificiale stanno ridefinendo le priorità di investimento nel settore. Intanto TSMC vola grazie all'IA e annuncia ricavi superiori alle attese nel terzo trimestre del 2025.