Oggi avremmo potuto fare un bel Parliamone sulle innocenti bugie (firulì, firulà) raccontate da Sony in fase di marketing per venderci PS5, ma a noi i click fanno schifo (si scherza) e vogliamo dedicare questa rubrica a Michel Ancel, che ha deciso di abbandonare lo sviluppo dei videogiochi per dedicarsi a un'altra sua grande passione: la natura selvaggia.
L'annuncio è arrivato inatteso, visto che sapevamo Ancel impegnato nella creazione di almeno due titoli: Wild e Beyond Good & Evil 2, che vista la sua defezione diventano immediatamente meno interessanti. In effetti viene da domandarsi se tra i motivi dell'addio non ci siano anche problemi sorti nello sviluppo di entrambi. Qualche dissapore con il publisher Ubisoft? Chissà. Certo, se abbandoni una carriera che hai perseguito per trent'anni, arrivando a essere uno degli autori europei più importanti e rappresentativi di sempre, per dedicarti alle volpi, qualche sospetto viene (con tutto il rispetto per le volpi). Del resto Ancel non pubblica un gioco per console da sette anni e ha saltato completamente la generazione PS4 / Xbox One, rimandando Wild a data da destinarsi e annunciando Beyond Good & Evil 2 quando ancora era in pre-produzione (o in ripre-produzione, visto che è stato ricominciato almeno una volta), quindi è probabile anche che non senta più come sua la scena moderna.
La carriera di Ancel inizia nel 1988 ed è quasi tutta interna a Ubisoft. Il primo gioco che porta il suo nome è in realtà lo sconosciuto Mechanic Warriors, sviluppato per Lankhor (software house molto attiva su Atari ST), di cui curò la grafica, quindi iniziò la collaborazione con Ubisoft, proprio come grafico, per cui realizzò tre giochi tra il 1989 e il 1990: The Intruder, uno sparatutto stile Defender, lo strano puzzle game action Brain Blasters (conosciuto anche come The Teller), di cui fu anche programmatore, e il puzzle game Pic'n Pile, di cui realizzò solo la grafica.
Nel 1995 arrivò la sua grande occasione con Rayman, platform game 2D di qualità sublime con protagonista un buffo uomo melanzana, diventato poi la mascotte di Ubisoft, di cui fu il lead designer e il character designer, il cui successo stratosferico lo proiettò ai vertici dello sviluppo mondiale. Davvero un francese era riuscito a realizzare un platform degno dei capolavori di Nintendo? Il suo titolo successivo conferma la sua indiscussa padronanza del linguaggio videoludico: Rayman 2: The Great Escape (1999) è uno dei migliori platform 3D dell'epoca. In realtà molti gli attribuiscono anche Tonic Trouble, uscito lo stesso anno, di cui però ha solo la paternità dell'idea, visto che non partecipò attivamente allo sviluppo.
Comunque sia questi sono gli anni d'oro di Ancel, che sembra non sbagliare un colpo, almeno dal punto di vista qualitativo. Nel 2003 pubblica infatti Beyond Good & Evil, probabilmente il suo progetto più ambizioso a livello tematico, in cui mescola la filosofia di Friedrich Nietzsche a un gameplay da action 3D. Peccato che il gioco non fu baciato dal successo commerciale, nonostante sia diventato un titolo di culto per chiunque l'abbia provato. Lo stesso anno esce Rayman 3: Hoodlum Havoc, di cui cura solo parte del design, ma che si rivela comunque essere un gioco eccellente.
Nel 2005 è la volta di Peter Jackson's King Kong, altro titolo importantissimo e sperimentale, quanto poco ricordato e sottovalutato: fu il primo videogioco in prima persona in cui l'interfaccia era completamente invisibile. Oggi una feature del genere non stupisce più nessuno, ma all'epoca nessuno aveva mai osato tanto.
Il suo gioco successivo, se non consideriamo le attribuzioni di character designer dei vari spin-off di Rayman, è Rayman Origins, del 2011, che segna il ritorno della serie platform al 2D e che è stato acclamato come uno dei migliori esponenti del genere, battuto solo da Rayman Legends del 2013. La carriera di Ancel si sposta quindi parzialmente su mobile, dove firma come direttore creativo ben tre Rayman: Rayman Jungle Run (2012), Rayman Fiesta Run (2013) e Rayman Adventures (2015). Si tratta di giochi minori che provano a intercettare il mercato esploso grazie agli smartphone, ma a cui Ancel lavora in un ruolo abbastanza defilato.
Wild, il suo gioco successivo, fu annunciato alla Gamescom 2014 come esclusiva PS4, ma è sparito sostanzialmente dai radar, nonostante venga definito ancora in produzione. Sulla carta doveva essere un survival incentrato sulla scoperta della magia della natura, ma sono in pochi ancora a sperare che abbia mantenuto le idee originali, a questo punto. Beyond Good and Evil 2 è stato invece presentato all'E3 2017 con la promessa che sarebbe stato possibile seguirne lo sviluppo passo passo, influenzandolo. Invece il progetto sembra sia ancora in alto mare, la promessa di interazione tra pubblico e sviluppatori non è stata mantenuta e ora Ancel ha abbandonato la nave.
Fa niente Michel, sarà per la prossima vita. E grazie per tutte le melanzane.