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Microsoft e Bethesda, l'identità di Xbox riparte da grandi RPG e FPS

Emerge un disegno dietro all'acquisizione di Bethesda, che porta anche al consolidamento dell'identità di Xbox tornando anche alle origini.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/03/2021

Finalmente l'acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft è stata finalizzata e un po' di chiarezza è stata fatta per quanto riguarda anche la gestione dei giochi del nuovo gruppo, entrato a far parte in blocco di Xbox Games Studios, ma al di là delle questioni relative a esclusive o meno, è interessante vedere come sia cambiato, in pochi anni, il panorama dei first party Microsoft. C'è chi ha parlato di "shopping sfrenato" riguardante l'acquisizione dei nuovi studi, magari rispetto all'atteggiamento più cauto della concorrenza su questo fronte (almeno in questi anni) ma la casa di Redmond ha effettuato delle scelte precise che rientrano in un progetto a lungo termine e sembrano chiudere una sorta di cerchio, delimitante l'identità di Xbox attraverso anche un ritorno alle origini. Se la smaterializzazione dell'hardware attraverso il cloud ha portato il marchio a diventare una sorta di ecosistema-servizio, invece di identificare propriamente una console e basta, il rafforzamento degli Xbox Games Studios e il portfolio enorme su cui adesso possono contare rappresentano la vera questione identitaria del gaming in Microsoft.

Si riconoscono, in queste operazioni di acquisizione ed espansione, delle linee guida e delle caratteristiche ricorrenti, che riconducono soprattutto a due generi che sembrano fondamentali per la compagnia: di fatto, Xbox sembra destinata a diventare la casa dei grandi RPG occidentali, ma anche degli FPS. Per quanto riguarda il primo dei due generi in particolare, Microsoft è in qualche anno diventata una vera e propria powerhouse, assimilando Obsidian, InXile e ora anche Bethesda, marchi storici che, peraltro, hanno anche delle storie in comune e grandi titoli del passato sviluppati in collaborazione, cosa che apre interessantissime prospettive sul futuro. I tre marchi in questione, ora radunati sotto un'unica etichetta, possono contare su proprietà intellettuali e talento immani per quanto riguarda la creazione di giochi di ruolo più o meno classici, destinati a diventare uno dei pilastri principali della produzione Microsoft.

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Dall'altra parte, gli shooter e in particolare gli FPS: oltre ai team interni 343 Industries e The Coalition, le nuove acquisizioni hanno portato id Software e Machine Games, oltre ad Arkane che gioca spesso e volentieri a creare ibridazioni particolari sul genere di base. Anche su questo fronte, insomma, è difficile vedere una potenza di fuoco simile riunita all'interno di un'unica compagnia e gli FPS o shooter in generale sembrano essere il secondo pilastro su cui Xbox potrà contare in futuro. A tutto questo ovviamente si aggiungono le numerose altre tipologie di gioco che possono emergere dagli altri team e abbiamo già visto esempi della varietà possibile tra strategici, simulazioni e altri generi, in attesa di vedere anche i grossi action adventure in arrivo da The Initiative, Playground Games, Ninja Theory e gli altri, mentre a Rare spetta ancora il compito di sperimentare e innovare. Tuttavia, RPG e FPS sembrano essere i generi più caratterizzanti della produzione di Xbox Games Studios, a questo punto.

Non è una novità, a ben vedere: fin dalla prima Xbox, queste sono state le tipologie di gioco che hanno identificato maggiormente la proposta di Microsoft e hanno di fatto caratterizzato l'esperienza della console. La prima Xbox si presentava come una macchina fortemente derivata dal PC ma in grado di presentare delle esperienze di gioco anche nuove, specialmente in questo ambito, proponendo generi e tipologie di gioco poco sfruttate in precedenza dalle console. RPG e FPS erano predominanti anche all'epoca, basti pensare alle grandi esclusive come Halo, Doom 3, The Elder Scrolls III: Morrowind e Star Wars: Knights of the Old Republic 1 e 2, tanto per citarne alcuni. Non a caso, si tratta di titoli e sviluppatori che ricorrono proprio nelle più recenti acquisizioni, a dimostrazione di come queste siano più la chiusura di un cerchio per il percorso di Xbox che una deviazione, una vera e propria naturale evoluzione piuttosto che una rivoluzione, per la produzione videoludica di Microsoft.