0

Microsoft Gaming è "in crisi" e la maggior parte del mercato "non vuole un Game Pass", dice un report

Microsoft Gaming con la sua divisione Xbox sarebbe in un momento di crisi secondo un report di una compagnia di analisi la quale segnala come la maggior parte del mercato "non vuole un Game Pass".

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   15/01/2025
I dirigenti di Xbox

I servizi in abbonamento nel mondo videoludico sono abbastanza la norma oramai. Sony PlayStation ha PS Plus - che a vari livelli propone giochi, tra selezioni mensili e cataloghi in regolare ampliamento -, Nintendo ha Switch Online - che punta in particolar modo sul retrogaming ma include anche espansioni di giochi famosi - e infine Microsoft ha Xbox Game Pass, che dispone di un paio di cataloghi (tra base e Ultimate) che permettono di giocare a tanti videogiochi, compresi titoli pubblicati al lancio.

È chiaro che il mercato videoludico desidera ardentemente un sistema di distribuzione in stile Netflix, giusto? Non tutti la pensano così, in realtà. La compagnia di analisi Macquarie Science and Technology Fund afferma infatti che "la maggior parte del mercato dei giochi non vuole un game pass".

Cosa svela l'articolo su Microsoft

Un articolo a pagamento intitolato "Microsoft's Games Business Falls Short" (Il business dei giochi di Microsoft è in crisi) e pubblicato da The Information racconta qual è la situazione secondo alcuni esperti.

Phil Spencer e Satya Nadella
Phil Spencer e Satya Nadella

La testata spiega: "Nel 2021, l'amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella si è trovato di fronte a una scelta che riguardava l'attività di Xbox e di cloud gaming dell'azienda. L'azienda avrebbe potuto acquisire importanti studi di videogiochi per aumentare le sottoscrizioni al suo nascente servizio di abbonamento Game Pass. Oppure poteva chiudere completamente la sua attività di giochi, come ha dichiarato Nadella a due persone all'epoca. Nadella ha scelto la prima strada, acquisendo Bethesda Studios, produttore di Elder Scrolls, per 7 miliardi di dollari nel 2021 e Activision Blizzard, produttore di Call of Duty, per 75,4 miliardi di dollari nell'autunno del 2023".

Però, poi, "diversi importanti studi di videogiochi hanno resistito alla proposta di Microsoft di mettere i loro titoli su Game Pass in cambio di commissioni che Microsoft si offre di pagare agli studi, secondo persone che hanno familiarità con le discussioni".

Dice anche che "prima di completare l'acquisizione di Activision, Microsoft puntava ad avere più di 100 milioni di abbonati a Game Pass entro il 2030, il che significa che avrebbe dovuto triplicare la sua attuale base di abbonati in cinque anni - o crescere a un tasso del 40% annuo, che sarebbe più veloce del suo tasso di crescita annuale dal 2020". Chiaramente non pare possibile che Microsoft raggiunga tale obiettivo.

Attualmente la strategia della compagnia è di aumentare le vendite software tramite una strategia multipiattaforma, pubblicato giochi anche su PlayStation. I rumor parlano di 7 giochi per PS5 e Nintendo Switch 2 in arrivo, ad esempio.

Segnaliamo infine che Microsoft sta licenziando dipendenti, anche nella divisione gaming.