Durante il primo incontro, che sta seguendo il nostro Pierpaolo Greco, Microsoft ha chiesto al CAT che l'appello per il blocco della CMA imposto all'acquisizione di Activision Blizzard King avvenga il prima possibile, addirittura a luglio 2023. La casa di Redmond vuole anticipare i tempi, in vista anche dei pronunciamenti dell'antitrust canadese e del procedimento aperto dalla Federal Trade Commission americana.
I rappresentanti legali della CMA hanno contestato la richiesta di Microsoft, per via di diversi problemi logistici e di recupero delle informazioni necessarie. L'avvocato di Microsoft è stato però molto fermo sul punto, affermando che ogni rinvio della decisione creerebbe grande incertezza sul mercato e un immobilismo deleterio per tutti.
Il giudice sembra aver in parte accolto il punto di vista di Microsoft, ma va detto che CMA sta motivando la sua opposizione a un anticipo dell'appello portando degli impedimenti concreti, quindi non c'è ancora una decisione definitiva.
Il dibattito si è poi spostato su delle questioni più pratiche, con il giudice che ha affermato di non aver ben compreso quale sia il confine tra il giocare con una copia fisica o scaricata e farlo in cloud, dopo aver provato per un po' di tempo Nintendo Switch, le console Xbox e quelle PlayStation.
Microsoft di suo ha detto che durante l'appello si avvarrà di esperti terzi che spieghino il punto, ossia cosa si intende per cloud gaming, così da evidenziare gli errori di giudizio della CMA. Per il giudice è fondamentale comprendere la distinzione tra i diversi mercati per definire il mercato di riferimento intorno al quale discutere la decisione della CMA.