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Microsoft: nuovo accordo con un terzo servizio di cloud gaming per portarci Call of Duty

Microsoft ha firmato con un altro servizio di cloud gaming per portarci i Call of Duty, nel caso in cui l'acquisizione di Activision Blizzard vada in porto.

Microsoft: nuovo accordo con un terzo servizio di cloud gaming per portarci Call of Duty
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/03/2023

Brad Smith, il presidente di Microsoft, ha dichiarato che la compagnia ha raggiunto un accordo con Boosteroid, compagnia con un suo servizio di cloud gaming, per concedere l'arrivo di Call of Duty e di altri suoi giochi nel servizio. Naturalmente si tratta di una mossa atta a convincere gli organi antitrust internazionali a dare il via libera all'acquisizione di Activision Blizzard per circa 70 miliardi di dollari.

Microsoft ha affermato che Boosteroid è la compagnia di cloud gaming indipendente più grande sul mercato, con attualmente circa quattro milioni di utenti in tutto il mondo, Unione Europea e Regno Unito incluse. L'accordo di dieci anni consentirà a Boosteroid di avere Call of Duty nel suo catalogo così che i suoi utenti possano giocarci in streaming. Si tratta del terzo accordo pre acqusizione relativo a Call of Duty firmato da Microsoft, dopo quelli con Nintendo e Nvidia.

L'accordo con Nintendo prevede il lancio dei Call of Duty anche sulle console della casa di Mario, mentre quello con Nvidia prevede l'arrivo delle versioni PC dei suoi giochi su GeForce Now, il servizio in abbonamento del produttore hardware.

La strategia di Microsoft è manifesta, nel senso che è stato Brad Smith stesso a dichiarare in un'intervista concessa al Wall Street Journal che la compagnia vuole tramite questi accordi la volontà di Microsoft di aumentare la base utenti di Call of Duty, nel caso in cui l'acquisizione vada in porto.

Smith: "Se l'unico argomento contrario è che Microsoft toglierà Call of Duty dalle altre piattaforme, e ora abbiamo firmato dei contratti che porteranno la serie su molti più apparecchi e molte più piattaforme, sarà difficile dimostrarlo in tribunale." Le parole di Smith sono particolarmente interessanti, perché mostrano come Microsoft non stia solo cercando di ottenere l'avallo degli organi antitrust, ma anche di crearsi una barricata difensiva in previsione della resa dei conti in tribunale.