Google ha presentato Nano Banana Pro, l'ultima versione del modello dedicato all'immagine sviluppato sulla base di Gemini 3 Pro. Il suo arrivo supera la dimensione sperimentale del precedente Nano Banana, che aveva già ampliato la diffusione degli strumenti di generazione, e introduce una serie di funzioni pensate per rendere il processo più affidabile anche in contesti professionali.
Sin dalle prime caratteristiche emergono due direttrici principali: da un lato l'intento di migliorare la capacità del modello di interpretare concetti e informazioni complesse, dall'altro la volontà di offrire un controllo più granulare sulle immagini prodotte.
Come funziona Nano Banana Pro
Tra le novità più evidenti di Nano Banana Pro spicca l'integrazione con informazioni aggiornate e contestuali. Il nuovo modello non si limita a generare immagini sulla base dei dati interni al modello, ma può sfruttare la conoscenza disponibile tramite la Ricerca Google per rappresentare in modo coerente fenomeni reali, ricette, dati scientifici o condizioni ambientali come meteo e eventi in tempo reale. Questo approccio consente di realizzare infografiche e visualizzazioni più accurate, trasformando la generazione di immagini in uno strumento utile anche per attività educative e professionali.
Un altro ambito in cui la versione Pro si differenzia riguarda la gestione del testo nelle immagini. La leggibilità, storicamente un punto critico per i modelli di generazione visiva, viene significativamente migliorata. Ora è possibile produrre mockup, poster, storyboard o diagrammi con testi più chiari, correttamente allineati e leggibili anche in più lingue. Questa caratteristica semplifica la creazione di contenuti localizzati e riduce gli errori tipografici che potevano verificarsi con il modello base, rendendo Nano Banana Pro adatto a flussi di lavoro professionali e a progetti con requisiti di precisione elevata.
La coerenza tra più elementi all'interno di una stessa composizione è un altro aspetto distintivo. Google afferma che Nano Banana Pro permette di combinare fino a quattordici immagini, mantenendo la continuità tra soggetti, oggetti e ambienti. Questa capacità si rivela utile nella progettazione di scene complesse, storyboard o layout articolati, dove il modello base tendeva a generare risultati meno uniformi e coerenti. Le nuove funzioni di editing locale consentono inoltre di intervenire su singole aree dell'immagine, modificando luce, messa a fuoco, profondità di campo e angolazioni, fino a trasformare una scena diurna in notturna o a modificare il rapporto d'aspetto per adattarsi a diversi formati.
Anche la qualità visiva è stata potenziata: ora il modello supporta output in risoluzioni fino al 4K, mentre il modello base rimane più indicato per creazioni rapide o modifiche di immagini già esistenti. Questo consente agli utenti professionali di utilizzare il modello per produzioni editoriali, presentazioni aziendali o concept di prodotto, senza sacrificare fedeltà o dettaglio.
La distribuzione del modello è in corso, in modo graduale, attraverso i servizi Google. Utenti base e studenti possono accedere a Nano Banana Pro tramite l'app Gemini, con quote variabili a seconda del piano; gli utenti professionali lo trovano integrato in Workspace, Google Ads e strumenti di progettazione visuale; sviluppatori e aziende possono utilizzarlo tramite Gemini API e Google AI Studio, con prospettiva di integrazione in Vertex AI.
Parallelamente, Google promette un approccio trasparente sull'origine dei contenuti generati. Tutte le immagini prodotte sono dotate del watermark invisibile SynthID, mentre tramite Gemini è possibile verificare se un'immagine è stata generata dal modello. Il watermark visibile viene rimosso solo per contesti professionali, per offrire un equilibrio tra identificazione dei contenuti e pulizia visiva. Intanto Google ha anche presentato Gemini 3: il suo modello IA "più intelligente e accurato di sempre".