L'impressione comune nel mondo dei videogiochi è che oramai il digitale sia anche su console dominante, ma è veramente così? Secondo alcuni dati, non è affatto vero e soprattutto le vendite di certi tipi di videogiochi dipendono molto dalla versione fisica.
Vediamo una serie di dati interessanti.
I dati sui giochi fisici e su quelli digitali in Europa
Le informazioni provengono da un report di The Game Business, che cita vari risultati commerciali degli ultimi anni.
Ad esempio, viene detto che Nintendo Switch è stata la console che ha venduto più videogiochi fisici. In Europa parliamo infatti di un 80% di copie fisiche. Nel caso di PlayStation, invece, è vero che nel 2023 e nel 2024 ha venduto più in formato digitale: 55% nel primo anno, 64% nel successivo.
Va però anche detto che dipende dal tipo di videogioco. Ad esempio, gli sparatutto online vendono bene in formato digitale: Warhammer 40.000: Space Marine 2 ha piazzato l'80% di unità nei negozi digitali nel Regno Unito, mentre Helldivers 2 ha un 90% di vendite su PS Store e quindi solo un 10% di unità fisiche.
Se ci spostiamo invece sui giochi single player con forte componente narrativa o giochi per famiglie, ci si sposta più verso il fisico. Assassin's Creed Mirage aveva un 49% di fisico, Resident Evil 4 Remake stava al 45%. Saliamo con Marvel's Spider-Man 2 che ha "vinto" con un 54% di copie scatolate.
Il vero "re" però è Astro Bot che ha venduto al 55% in formato fisico nel Regno Unito e al 60% se guardiamo a tutta l'Europa.
Il report afferma che è ovvio che il mercato si è spostato dal fisico al digitale di anno in anno. Basta vedere serie annuali come EA Sports FC che dal 2023 al 2024 è passato da 55% digitale al 62% digitale. Non si tratta però di un abbandono totale del fisico, secondo il report.
Soprattutto per quanto riguarda giochi Switch, i titoli retro, opere per bambini o per tutta la famiglia, giochi narrativi su PlayStation... sono tutti prodotti che ancora fanno affidamento sul mercato fisico tradizionale.
Segnaliamo anche che il Game Pass permette di supportare i giochi single player, secondo Phil Spencer.