Nintendo è stata accusata da altri doppiatori per le paghe dei doppiaggi di alcuni suoi celebri giochi. In particolare da Sean Chiplok, uno dei doppiatori di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che ha raccontato la sua esperienza su Twitter, rispondendo a un utente che gli chiedeva numi sulla questione. Per inciso, Chiplock ha doppiato Revali, Teba e il Grande Albero Deku.
"Fui pagato tra i 2.000 e i 3.000 dollari perché la cifra era basata sul numero complessivo di ore in studio (che era più alto perché avevo doppiato tre personaggi di un solo gioco).
Ho guadagnato di più doppiando Spade/Dail di Freedom Planet perché mi sono state generosamente date delle royalty sulle vendite."
Interessante la parte su Freedom Planet, una produzione indipendente infinitamente più piccola di Breath of the Wild, da cui però l'attore è riuscito a guadagnare di più grazie alle royalty. C'è da dire che, in questo caso, il successo del gioco non era scontato.
Chiplock ha poi raccontato di aver guadagnato di più doppiando Detective Pikachu, dove ha prestato la voce per due sole battute fuori campo:
"Sì, le mi due battute fuori campo di Detective Pikachu mi hanno fatto guadagnare di più di Breath of the Wild."
Hellena Taylor sembra aver scoperto il vaso di Pandora con le sue accuse mosse a Nintendo per il mancato doppiaggio di Bayonetta 3, dovuto essenzialmente alla paga molto bassa.
C'è da dire che i soldi offerti da Nintendo sono in linea con il contratto sindacale giornaliero dei doppiatori, come sottolineato da Chiplock stesso, quindi la compagnia di Mario non sembra aver commesso irregolarità da questo punto di vista.
Evidentemente però, alcuni attori vorrebbero guadagnare qualcosa di più lavorando per giochi di grande successo, come di solito avviene nel mondo del cinema doppiando i film più prestigiosi.