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Nintendo: squadra che vince non cambia e fa come vuole, ma fino a quando?

Nintendo continua ad andare alla grande, come dimostrano i risultati sul mercato, e continua anche per una strada diversa da quella degli altri concorrenti.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/02/2022

Alla luce dei recenti risultati finanziari, è chiaro come Nintendo stia andando alla grande dal lancio di Switch in poi, ma contemporaneamente si rileva anche il fatto che continui a seguire una strada propria sul mercato videoludico, alquanto differente da quelle seguite dalla concorrenza. Da una parte questa potrebbe essere la forza di Nintendo Switch, che si pone su un piano differente e continua a proporsi come alternativa allo "standard" imposto da PlayStation e Xbox, che invece si trovano sostanzialmente a darsi battaglia su un terreno comune. In questo modo, la console Nintendo non ha eguali né rivali diretti, si tira indietro dalla dispendiosa corsa alla potenza hardware e ai servizi sempre più vantaggiosi e, al costo di perdere vari ricchi third party, può praticamente agire indisturbata nel suo campo. Il rovescio della medaglia è che questo isolamento può esporre la compagnia a eventuali problematiche nel caso in cui il prodotto proposto non venga recepito in maniera positiva dal pubblico, come successo per esempio con Wii U, perché in tal caso l'autarchia totale potrebbe risultare particolarmente rovinosa.

In ogni caso, per quanto riguarda Nintendo Switch la strategia continua a funzionare alla grande e sta convincendo Nintendo a proseguire per la propria strada senza guardare tanto cosa gli accade intorno. Sono state fatte delle concessioni, ovviamente: il servizio Nintendo Switch Online con i suoi diversi tier deriva da un inevitabile adattamento alla nuova conformazione del mercato e dei servizi, così come l'apertura al cross-play e l'aggiunta di alcuni giochi third party in cloud, ma per il resto la console continua ad essere una sorta di unicum e le dichiarazioni dei vertici di Nintendo continuano a far pensare che questo approccio specifico sia destinato a durare. Lo dimostra il fatto che la console si trova praticamente solo a metà del suo ciclo vitale, secondo quanto riferito dal presidente Shuntaro Furukawa, proseguendo su una propria linea temporale che non si cura delle evoluzioni presentate dalla concorrenza, così come non ha intenzione di inserirsi nella corsa al consolidamento e alle acquisizioni di alto profilo.

Anche su questo fronte, Nintendo si tira indietro dai mega-investimenti che stiamo vedendo effettuare da Microsoft e Sony, preferendo mantenere un approccio diverso. Non che eviti le acquisizioni, intendiamoci, ma è chiaro come abbia intenzione di agire con molta più cautela su questo aspetto, come ha sempre fatto in passato, magari acquisendo team con cui ha lavorato attraverso collaborazioni molto strette, come abbiamo visto più di recente con Next Level Games.

Mario e Luigi brutalizzano gioiosamente la concorrenza
Mario e Luigi brutalizzano gioiosamente la concorrenza

D'altra parte, quando si tratta di concedere l'uso delle proprietà intellettuali storiche della compagnia, è chiaro che Nintendo voglia andarci con i piedi di piombo e di conseguenza i third party che raggiungano un tale rapporto di fiducia da renderli potenziali team interni sono veramente pochi. Tutte queste linee guida dipingono un profilo particolare, che è proprio della casa di Kyoto e che difficilmente potrebbe essere associato a qualsiasi altra compagnia.

L'unicità dell'approccio di Nintendo riflette la sua situazione particolare: è forse l'unica compagnia che può permettersi di proseguire per la sua strada grazie all'incredibile potenza delle sue proprietà intellettuali, ovvero le maggiori icone presenti in ambito videoludico. A dimostrazione di questo, basti vedere i risultati di vendita dei giochi first party per Nintendo Switch, con una sfilza di million seller impressionante in grado di continuare a vendere per anni e anni. Tuttavia, l'estremizzazione di questa autarchia può portare a conseguenze problematiche, come abbiamo detto: i third party difficilmente riescono a trovare grandi spazi nella lineup di Nintendo Switch e, di conseguenza, una riduzione di questi è inevitabile, vista anche la complessità nella costruzione di multipiattaforma tra architetture tanto diverse, che potrebbe ampliarsi in futuro. Proprio il futuro resta un'incognita: se il successore di Switch non dovesse rivelarsi all'altezza di questa, Nintendo riuscirebbe a continuare con il suo tipico approccio o sarebbe costretta ad aprirsi alle tendenze maggioritarie del mercato, come investimenti su servizi, apertura ai third party ed eventuali acquisizioni?

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.