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Nintendo sta riempiendo i magazzini USA di Nintendo Switch 2, nonostante la paura per i dazi di Trump

Nintendo ha deciso di importare il maggior numero possibile di Nintendo Switch 2 in USA prima del lancio, nonostante la paura per i dazi di Donald Trump.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/04/2025
Una foto di Nintendo Switch 2

I dazi di Trump fanno ancora paura, nonostante la tregua di 90 giorni dovuta a un ripensamento dell'ultima ora, stando alle cronache causato dal crollo dei mercati e dalle pressioni delle grandi imprese statunitensi, ma Nintendo ha deciso comunque di riempire i suoi magazzini americani di Nintendo Switch 2, per aggredire quello che rappresenta ancora il suo mercato principale. Stando a quanto riportato da Bloomberg, ne ha importate più di 750.000 dal Vietnam, paese in cui viene assemblato un terzo delle Nintendo Switch 2.

Sono dazi vostri

Nel caso in cui i dazi di Trump andassero a pieno regime tra 90 giorni, gli importatori dovrebbero pagare una tassa del 46%. Attualmente è previsto solo il dazio del 10%, valido per tutti i paesi, stabilito sempre dall'amministrazione Trump.

Quindi, nei prossimi tre mesi è facile che Nintendo concentri gran parte della produzione di Nintendo Switch 2 verso gli Stati Uniti (vedremo se la situazione diventerà però problematica negli altri territori, Europa compresa), per accumulare più unità possibili, così da non rischiare di dover pagare il costosissimo extra (almeno non subito).

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Hosiden Corp., uno dei tre principali assemblatori di Nintendo Switch 2, ha spedito più dispositivi dal Vietnam agli Stati Uniti a febbraio che nei sei mesi precedenti messi insieme, secondo i dati doganali forniti da NBD.

Per la precisione, quasi tutta la produzione di Hosiden è stata diretta verso gli Stati Uniti a partire da gennaio, rispetto a una quota variabile tra l'11% e i due terzi nei 12 mesi precedenti, come mostrano i dati. Del resto Nintendo non può permettersi di alzare subito i prezzi, già elevati al netto dei dazi, rischiando un lancio sottotono per la sua console. Secondo Bloomberg, se i dazi rimarranno al 10%, Nintendo non alzerà il prezzo dell'hardware, ma la situazione è instabile e tutta in divenire.