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Nintendo Switch: nessun Nintendo Direct per giugno 2020 a causa del coronavirus?

Sembra che Nintendo non abbia intenzione di tenere il tradizionale Nintendo Direct a giugno 2020 per l'impossibilità di organizzare l'evento a causa del coronavirus.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   30/04/2020

Nintendo sembra aver comunicato ai propri partner che non è previsto nessun Nintendo Direct per giugno 2020 a causa del coronavirus e della relativa quarantena, che ha imposto la riorganizzazione globale del lavoro con il ricorso allo smart working e ha di fatto reso impossibile seguire i piani prestabiliti.

Sebbene la questione non fosse stata annunciata proprio in maniera chiara, la presenza di un Nintendo Direct in corrispondenza dell'E3 2020 era praticamente certa e si supponeva che l'evento potesse comunque avere luogo anche a prescindere dalla cancellazione della fiera estiva, vista la sua essenza di video preregistrato e trasmesso online.

Invece, sembra che Nintendo stia comunicando ai propri sviluppatori partner che non si terrà alcun Nintendo Direct per giugno 2020, di fatto lasciando completamente scoperto di informazioni il periodo che sarebbe dovuto essere dell'E3 2020, dunque solitamente molto ricco di trailer e annunci anche da parte della casa di Kyoto.

La motivazione, in base a quanto riportato da alcune fonti tra cui VentureBeat, sarebbe l'impossibilità di organizzare a dovere tutto l'evento con la riorganizzazione resa obbligatoria dalle misure per il contenimento del contagio da coronavirus. Insomma, sembra che lo smart working da casa abbia reso impossibile il fatto di raggiungere gli obiettivi prestabiliti da Nintendo, cosa che peraltro dimostra un po' la difficoltà dimostrata in particolare da varie aziende giapponesi di trasferire pienamente l'operatività nel nuovo contesto, come riferito anche da un articolo di Yuri Kageyama su AP.

Dopo il Nintendo Direct Mini a sorpresa di marzo, dunque, dovremo aspettare dei mesi prima di vedere un altro evento da parte di Nintendo? Ovviamente la questione va ancora presa come voce di corridoio, anche perché le tempistiche sembrano essere davvero troppo lunghe ancora per pensare che la compagnia resti in silenzio per più di un trimestre.