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Nvidia e AMD: governo USA blocca l'export di chip in Cina, calano le quotazioni in borsa

Il governo USA ha bloccato l'export di alcuni acceleratori di intelligenza artificiale di AMD e Nvidia e in Cina, per impedire che vengano utilizzati per scopi militari.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   01/09/2022

Come riportato sulle pagine di Reuters, il governo statunitense ha richiesto a Nvidia e AMD di interrompere l'esportazione di alcuni dei loro acceleratori di intelligenza artificiale in Cina per evitare che vengano usati per scopi militari. Naturalmente questa imposizione avrà delle conseguenze sul volume d'affari delle due compagnie e infatti la risposta del mercato azionario non si è fatta attendere, con le quotazioni di entrambe che sono calate di diversi punti percentuali poche ore dopo l'annuncio.

Nvidia afferma che il blocco del governo USA riguarda due dei suoi chip per l'intelligenza artificiale e l'accelerazione delle mansioni del machine learning, l'A100 e l'H100. In seguito alla notizia le azioni della compagnia sono scese del 6,6%.

Nvidia afferma che le nuove regole imposte dal governo americano sono una misura contro "il rischio che i prodotti possano essere utilizzati o convertiti per scopi militari in Cina". Nvidia stima che la manovra comporterà la perdita di circa 400 milioni di dollari di ricavi nel caso le aziende cinesi non decidessero di acquistare prodotti alternativi a quelli bloccati. La compagnia ha aggiunto che chiederà un'esenzione al nuovo regolamento, ma che non ha garanzie sul fatto che venga concessa.

Un portavoce ha confermato che anche ad AMD è stato chiesto di interrompere l'esportazione dei suoi chip, nello specifico gli MI250, sempre legati all'intelligenza artificiale, ma afferma che questa decisione non dovrebbe avere impatti per il business della compagnia. Nonostante ciò il valore delle azioni di AMD è sceso del 3,7% poche ore dopo.

Nvidia A100
Nvidia A100

Interpellato da Reuters, un portavoce del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti non ha detto con quali criteri sono stati decisi chip che non possono essere più spediti in Cina, limitandosi ad affermare che il governo sta rivendo le sue politiche per impedire che "tecnologie avanzate finiscano nelle mani sbagliate".

Le nuove imposizioni sui chip confermano l'escalation delle tensioni e del decoupling tecnologico tra Stati Uniti e Cina. In particolare le aziende cinesi senza i chip americani avranno maggiori difficoltà nel produrre e supportare tecnologie legate all'intelligenza artificiale e il riconoscimento di immagini e parlato, utilizzati sia per l'uso quotidiano, ad esempio per gli smartphone, ma anche in ambito militare, come ad esempio per i satelliti.