Obsidian Entertainment punta a campare cent'anni, e vuole raggiungere questo obiettivo attraverso una strategia che molti potrebbero definire bizzarra, in quanto consiste nell'evitare di ottenere successi davvero clamorosi.
Chissà, magari lo studio spera intimamente che Avowed non realizzi numeri troppo importanti, perché è chiaro che un eventuale boom finirebbe per stravolgere i piani illustrati durante il D.I.C.E. Summit 2025 dai due presidenti dell'azienda, Marcus Morgan e Justin Britch.
I due hanno spiegato che Obsidian è stata fondata ventidue anni fa e dunque il percorso a cui fanno riferimento dovrebbe durare altri settantotto anni laddove si riesca a gestire le risorse in maniera sostenibile, si fidelizzino i talenti e ci si attenga ad aspettative di vendita realistiche, senza puntare ai profitti ad ogni costo.
Morgan e Britch desiderano che il loro studio sopravviva ben oltre l'attuale generazione: un po' come è successo a Nintendo, che è stata fondata nel 1889 ed è ancora in piena attività. Ottenere un risultato del genere, tuttavia, impone tanta cautela ed evitare di fare i proverbiali passi più lunghi della gamba.
La decrescita felice di Obsidian
Accolto dalla stampa internazionale con ottimi voti, Avowed esprime l'attuale filosofia di Obsidian Entertainment, che in passato ha avuto l'occasione di espandersi aprendo uffici in giro per il mondo ma ha poi deciso di evitare una mossa del genere, mantenendo una struttura compatta e snella.
Dicevamo però della cautela: i presidenti dello studio hanno spiegato che per i loro progetti non puntano a dimensioni esorbitanti né a una grafica sconvolgente, e questo anche per un migliore controllo dei costi produttivi, che impedisca all'azienda di rischiare con delle scommesse.
Naturalmente le loro parole hanno subito portato alla mente l'esempio di Dragon Age: The Veilguard, che non avendo raggiunto i risultati sperati da Electronic Arts potrebbe aver messo una seria ipoteca sul futuro di BioWare.