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Once Human è stato accusato di essere pieno di spyware perché cinese, ma non è molto diverso da altri giochi

Stando a quanto è stato rilevato, Once Human sarebbe pieno di spyware che invierebbero a chissà chi i dati dei giocatori, ma non in modo troppo diverso da altri giochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   16/07/2024
Un personaggio di Once Human in azione
Once Human
Once Human
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Once Human è già un successo su Steam, ma non mancano delle controversie, in particolare quella legata agli spyware di cui sarebbe pieno. Leggendo le condizioni d'uso gli utenti hanno infatti scoperto che il gioco accede alla carta d'identità e ad altre informazioni personali. Essendo il team di sviluppo cinese (fa parte di Netease), la polemica è subito diventata di natura politica. In realtà non c'è niente di troppo diverso da ciò che fanno molti altri giochi, anche i più insospettabili.

Preoccupazioni a intermittenza

In molti però stanno urlando contro l'invasione della loro privacy, alla truffa perpetrata per rubare l'identità degli utenti, nonché al tentativo di installare degli spyware sui loro PC. C'è anche chi crede che si tratti di un modo per minare criptovalute.

Le condizioni d'uso di Once Human spiegano quali sono le informazioni personali degli utenti che vengono raccolte durante il gioco. A far discutere in particolare sono: "(account di messaggistica istantanea), indirizzo postale, data di nascita, età, sesso, paese/regione e documento d'identità rilasciato dal governo, come le informazioni del passaporto, come richiesto dalle leggi per la verifica dell'età e la correzione delle informazioni personali".

Ora, che termini di servizio del genere possano essere inquietanti è ragionevole. A non esserlo è il fatto che si lancino accuse contro un singolo gioco, solo perché di provenienza cinese, quando moltissimi altri titoli di successo ormai mietono i dati degli utenti senza che nessuno abbia nulla da opporre. Quindi, essere vigili va bene, ma essere così selettivi è un po' sospetto.

Ad esempio i termini di servizio dei giochi di Bethesda riportano di una raccolta di dati personali altrettanto invasiva: "numero di previdenza sociale, patente di guida, geolocalizzazione e informazioni personali raccolte e analizzate relative alla salute del consumatore". Blizzard è un altro esempio. Quando installate un suo gioco preparatevi a dargli: "un documento o una carta d'identità rilasciata dal governo per verificare l'identità dell'utente, posizione e/o proprietà dell'account per adempiere ai nostri obblighi legali".

Nel 2022 VPNOverview pubblicò un intero rapporto per denunciare quanto siano confuse alcune raccolte dati, che non fanno ben capire agli utenti quali informazioni andranno a carpire. Non parliamo di compagnie piccole, ma di Xbox, Nintendo, Disney, Spotify e Netflix tra i peggiori trasgressori. Non ci fu grosso scandalo in merito. Con questo non diciamo che non bisogna fare attenzione. Anzi, tutt'altro: stiamo affermando proprio che bisognerebbe sempre fare attenzione, se si tiene alla privacy.