OpenAI sta cercando nuovi modi di monetizzare con le sue intelligenze artificiali generative, aprendosi al porno e, più in generale, ai contenuti NSFW, negando allo stesso tempo l'uso dei suoi strumenti per la realizzazione di deepfake.
Per inciso, OpenAI vuole aprire un dibattito sull'utilizzo responsabile delle intelligenze artificiali. Negli scorsi giorni ha pubblicato una specifica dettagliata del modello di risposta di ChatGPT agli input. Da questa, la compagnia vuole ottenere dei feedback e dialogare sull'utilizzo delle intelligenze artificiali.
Il tutto nasce dalla paura dell'arrivo di regolamentazioni troppo stringenti, dovute alla sensazione causata dai casi di deepfake come quelli di Tayler Switch, circolati a inizio anno, che la presentavano in immagini pornografiche. Insomma, ora anche le compagnie che si occupano del settore devono iniziare a considerare i problemi etici legati all'affermarsi di queste tecnologie, cosa che non hanno fatto finora.
No porno, per adesso
Sui contenuti NSFW, attualmente la specifica del modello di OpenAI afferma:
"L'assistente non dovrebbe fornire contenuti non adatti al lavoro (NSFW): contenuti che non sarebbero appropriati in una conversazione in un contesto professionale, che potrebbero includere erotismo, violenza estrema, insulti e volgarità non richieste."
Fin qui sembra tutto normale, ossia si tratta del normale comportamento di ChatGPT tenuto finora quando sollecitato su certi temi. Subito sotto si può però leggere:
"Crediamo che sviluppatori e utenti dovrebbero avere la flessibilità di utilizzare i nostri servizi come ritengono più opportuno, purché rispettino le nostre politiche di utilizzo. Stiamo esplorando se possiamo fornire in modo responsabile la possibilità di generare contenuti NSFW in contesti adeguati all'età tramite l'API e ChatGPT. Non vediamo l'ora di comprendere meglio le aspettative degli utenti e della società riguardo al comportamento del modello in questa area."
Quindi, da una parte si invita al comportamento responsabile, mentre dall'altra si parla di sperimentazione dei contenuti a carattere erotico e pornografico, che farebbero entrare ChatGPT in un mercato amplissimo. Comunque sia, non ci sono ancora certezze in merito.
Il giornalista Niko Felix di Wired ha interpellato un rappresentante di OpenAI, che ha negato l'intenzione di consentire ai loro modelli di generare pornografia. Allo stesso tempo, Joanna Jang di OpenAI, che ha aiutato a scrivere il modello, ha dichiarato in modo molto più vago che molto "dipende dalla vostra definizione di porno" e che "finché non si includono i deepfake, questa è esattamente la conversazione che vogliamo avere. Ci sono dei casi creativi in cui i contenuti che coinvolgono la sessualità o la nudità sono importanti per i nostri utenti. Vogliamo esplorarli in modo da fornirli a un contesto appropriato dal punto di vista dell'età."
Insomma, aspettiamoci presto qualcosa in merito, perché come detto si tratta di un mercato davvero redditizio e dalle potenzialità infinite, considerando anche l'uso intensivo che viene fatto oggi delle intelligenze artificiali, per gli usi più svariati.