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Phil Spencer ha parlato per la prima volta della chiusura di Tango, Arkane e gli altri studi

Durante un'intervista con IGN, Phil Spencer ha parlato per la prima volta della chiusura di Tango Gameworks, Arkane Austin e gli altri studi first party che sono stati dismessi.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   10/06/2024
Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming

Durante un'intervista con IGN, Phil Spencer ha parlato della chiusura di Tango Gameworks, Arkane Austin e gli altri studi che Microsoft ha scelto di dismettere negli ultimi mesi. Si tratta delle prime parole che il CEO di Microsoft Gaming ha pronunciato in merito a questo spinoso argomento.

"La chiusura di qualsiasi team è ovviamente una situazione difficile per chi ci lavora", ha detto Spencer. "Non ho parlato pubblicamente della questione perché in questo momento dobbiamo concentrarci sugli studi e sulle persone al loro interno (...), e voglio essere sicuro che tramite la buonuscita e altre iniziative stiamo facendo la cosa giusta per questa gente."

"Ne ho già parlato diverse volte: alla fine dei conti io devo dirigere un'attività che sia sostenibile all'interno di questa compagnia e che possa crescere, e ciò talvolta significa dover prendere delle decisioni difficili. Ovviamente non si tratta di scelte che amo fare, ma qualcuno deve pur farle."

"Continueremo ad andare avanti, a investire in ciò che stiamo facendo per Xbox e costruire la migliore impresa che possiamo, il che ci assicurerà di poter continuare a creare show come quello che avete appena visto", ha concluso Spencer.

Le polemiche, però, non si placano

Non c'è dubbio che i tanti giochi dell'Xbox Games Showcase abbiano contribuito a mettere in secondo piano le polemiche legate alla chiusura di Tango Gameworks, Arkane Austin e gli altri team di sviluppo, nonché ai tantissimi licenziamenti che Microsoft ha effettuato in questi mesi.

Sarah Bond, presidente di Xbox
Sarah Bond, presidente di Xbox

Tuttavia nel discutere di tali chiusure torna sempre alla ribalta il discorso relativo agli incassi che la casa di Redmond continua a totalizzare, nonché ovviamente l'enorme investimento compiuto per l'acquisizione di Activision Blizzard: tutte cose che non sembrano minimamente giustificare la necessità di effettuare questi tagli.