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PlayStation Showcase: avremmo voluto vedere molti altri "Game as a Service", sul serio

Al PlayStation Showcase di maggio 2023 di Sony sono stati mostrati vari Game as a service per PS5. Sono belli? Sono brutti? Difficile dirlo, ma avremmo voluto vederne di più.

PlayStation Showcase: avremmo voluto vedere molti altri 'Game as a Service', sul serio
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   25/05/2023

Il PlayStation Showcase di maggio 2023 è andato in onda e ha mostrato quelli che, secondo Sony, sono i progetti di punta per PS5 attualmente pronti per essere mostrati. Ovviamente la parte più importante sono proprio queste ultime parole: "attualmente pronti". Indipendentemente dall'uscita, questi sono i giochi che PlayStation ha deciso di mostrare, sulla base di quanto ha a disposizione con i propri first party e sulla degli accordi pubblicitari stretti con vari editori di terze parti. Il messaggio di questa conferenza è però chiaro: PS5 è pronta a proporre svariati "giochi as a service" (GaaS), ovvero quei prodotti caratterizzati da continui aggiornamenti di contenuti sul lungo periodo, che si differenziano dai classici videogiochi che vengono pubblicati e "abbandonati". Una certa fetta di pubblico, spesso molto rumorosa, non ama il concetto di GaaS ma la verità è solo una: al PlayStation Showcase di maggio 2023 non c'erano abbastanza GaaS, soprattutto first party.

Con ben 12 progetti in cantiere, Sony ha deciso di mostrare due GaaS esclusivi di PlayStation Studios, sommato a un terzo sì esclusivo console, ma non first party. Parliamo di Concord e Fairgames, rispettivamente di Firewalk Studios e Haven Studios, e Helldivers 2 di Arrowhead Game Studios AB. Non ci sentiamo di considerare Marathon di Bungie (anche se in realtà è uno dei più promettenti in puro termine di stile) od opere come Foamstars (lo Splatoon di Square Enix): il motivo è che saranno multipiattaforma e non ha senso giudicare l'offerta di PS5 sulla base di questi titoli.

Onestamente? Un po' poco. Non tanto per il numero, in quanto tre GaaS richiedono più tempo di quello che molti hanno a disposizione per essere goduti e dominati. Il problema non è nemmeno la qualità, perché abbiamo visto così poco che è impossibile affermare con onestà che siano brutti giochi.

Marathon sarà anche su Xbox
Marathon sarà anche su Xbox

Il problema, per il momento, è la varietà. Ripetiamo, sappiamo bene che Sony non può mostrare ciò che non è ancora pronto per essere mostrato, ma ammettiamo che da PlayStation ci saremmo aspettati sin da subito un po' più di originalità. Sappiamo bene che gli sparatutto sono uno dei (se non il) genere di punta del mercato videoludico, ma presentarsi con svariati GaaS tutti dello stesso genere (sì, ci sono differenze, ma sono tutti sparatutto) non ci pare il modo migliore per presentare il futuro a medio termine di PS5.

Innegabilmente si tratta di un genere sul quale Sony non ha ancora investito molto, quindi se affianchiamo questa offerta ai prodotti già a disposizione (principalmente action a mondo aperto e alcuni simulatori di guida), si nota che sta comprensibilmente investendo in un settore dove è carente, ma così si rafforza l'idea che il GaaS è solo uno sparatutto con qualche sistema di microtransazione all'interno.

I giochi come servizio sono in realtà un modello di distribuzione dei contenuti, non un genere, e tale modello si può applicare a qualsiasi tipo di esperienza. Monster Hunter (World e Rise) è un GaaS. Gran Turismo 7 è un GaaS al 100%. Persino l'indie single player offline Cult of the Lamb può essere considerato un GaaS perché in modo regolare vengono introdotti nuovi contenuti, gratuitamente tra l'altro, con la possibilità di spendere soldi extra per contenuti estetici. In tre esempi abbiamo mostrato con semplicità che GaaS non vuol dire nulla e vuol dire tutto e avremmo apprezzato se anche Sony avesse fatto lo stesso (continuiamo a volere un Horizon GaaS in salsa Monster Hunter da queste parti, ad esempio).

E se proprio dovevamo rimanere nell'ambito degli sparatutto, avremmo gradito uno sguardo a "Fazioni" o "The Last of Us Online" (non abbiamo un nome ufficiale, scegliete quello che preferite), che avrebbe perlomeno rubato la scena con tutta la potenza estetica del mondo infetto di Naughty Dog. Chissà, forse il motivo è proprio non voler rubare la scena e mettere in campo un tipo di GaaS alla volta, con altri titoli che riceveranno un proprio State of Play dedicato.

Come detto, Sony non può mostrare ciò che non è pronto per non essere mostrato, ma come primo passo nel campo dei GaaS ci sembra per ora troppo cauto e prevedibile.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.