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Pokémon, uccide il vicino dopo averlo picchiato con un sacco pieno di carte collezionabili

Un presunto fan dei Pokémon ha ucciso il suo vicino di casa con un bastone dopo averlo colpito ripetutamente con un sacco pieno di carte scambiabili.

Pokémon, uccide il vicino dopo averlo picchiato con un sacco pieno di carte collezionabili
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/05/2023

Il trentunenne Andrew Hague è stato condannato all'ergastolo per aver ucciso il suo vicino di casa, il cinquantenne Simon Wilkinson, colpendolo e atterrandolo con un sacco pieno di carte dei Pokémon, per poi finirlo con un bastone..

Entrambi risiedevano in un edificio sito a Sheffield. L'odio tra i due pare sia nato dopo che Wilkinson ha accusato Hague di essere un pedofilo. Hague, già noto per i suoi problemi mentali, gli ha iniziato a urlare contro invitandolo ad affrontarlo: "Non mi chiamerai più f******. Esci fuori e combatti come un uomo." Quindi lo ha aggredito e colpito ripetutamente con una borsa piena di carte Pokémon, a quanto pare contenute in dei barattoli (ma sul punto le testimonianze divergono).

Una foto dell'assassino
Una foto dell'assassino

Dopo aver colpito Wilkinson ripetute volte con la borsa, Hague ha preso un bastone di legno e ha iniziato a colpirlo in testa. Secondo lui era un modo per dimostrargli pietà, ma gli ha causato delle ferite così profonde che la vittima è stata dichiarata morta sulla scena del crimine.

Hague, già con precedenti per atti violenti, è stato condannato all'ergastolo, con una condanna minima da scontare di diciassette anni prima di poter essere ammesso alla libertà condizionale.

La corte è stata informata che Hague ha una storia di contatti con i servizi sanitari che si occupano di problemi mentali e che non aveva preso le sue medicine, ma è stato comunque stabilito che la sua malattia non è grave al punto da diminuirne la responsabilità nell'omicidio di Wilkinson.

Il giudice ha comunque consigliato che Hague rimanga a Rampton, un ospedale psichiatrico di alta sicurezza a Nottinghamshire in cui si trova dal momento del suo arresto.