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Pokémon Scarlatto e Violetto: lamentatevi pure, battete i piedi, basta che poi compriate

Il successo di Pokémon Scarlatto e Violetto ha dimostrato come piangere online ha scarso effetto su certi franchise.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   28/11/2022
Pokémon Scarlatto e Violetto: lamentatevi pure, battete i piedi, basta che poi compriate

Nelle ultime settimane sarebbe stato bello essere delle mosche per fare visita agli studi di Game Freak prima e dopo il lancio di Pokémon Scarlatto e Violetto. Vivere prima la pubblicazione della recensioni, non proprio positivissime, passando poi alla lettura dei commenti inferociti online con tanto di campagne di boicottaggio organizzate e morte nel giro di un paio di post di un qualsiasi social.

Tutto sembrava andare storto e, in effetti, anche loro si saranno resi conto di aver lanciato un gioco non proprio pulitissimo dal punto di vista tecnico e con una grafica da demo tecnica per PS3. Avranno temuto il peggio, a un certo punto? Il primo vero fallimento del franchise Pokémon?

Poi sono arrivati i primi dati e deve essere scoppiata l'euforia. Il titolo venduto più velocemente di sempre su di una console di Nintendo, dieci milioni di copie così, de botto, senza senso. Come non immaginarli mentre fanno il bagno nudi nel sakè, mangiando torte a forma di Snorlax, consapevoli di avercela fatta ancora una volta?

Pokémon è un franchise strano, nonostante sia uno dei più grossi al mondo non è facilissimo da inquadrare. È ancoratissimo al suo voler mirare soprattutto ai più piccoli, pur nella consapevolezza di avere un pubblico di trentenni e quarantenni particolarmente appassionati. È scritto per bambini, offre situazioni per bambini, i dialoghi sono evidentemente pensati per i bambini e ha un design particolarmente accattivante per i bambini, eppure sentirlo dire per molti equivale a una specie di offesa, come se lo si stesse sminuendo.

Inoltre, a differenza di altri franchise, sembra essere impermeabile alle critiche. Quantomeno queste ultime, che non sono certo mancate alle ultime edizioni, non ne hanno mai compromessole vendite. Il motivo potrebbe essere semplice da spiegare: è un franchise basato su un'attività elementare, quella del collezionismo, in cui tutto il resto è mero contorno. Quindi non è irrealistico dire che Game Freak potrebbe lanciare anche una versione del gioco con grafica in wireframe e venderebbe lo stesso vagonate di copie. Perché le collezioni vanno continuate.

Probabile infine che la fanbase che segue il franchise sui canali ufficiali sia completamente indifferente a certe discussioni, sia disinteressate alle questioni tecniche e abbia voglia soltanto di andare in giro a raccogliere Pokémon. Poco importa che Pokémon Scarlatto e Violetto facciano acqua da tutte le parti, con ad esempio certi errori nel multiplayer che non commettono nemmeno gli studi amatoriali. Il senso identitario che il franchise comunica in alcune persone va oltre qualsiasi possibile criticità.

La speranza è che Game Freak capisca finalmente questa cosa e con il prossimo capitolo peggiori ancora di più la grafica, iniziando a giocare a carte scoperte... tanto alla fine glielo compreranno anche quelli che si lamentano. Perché non possono fare altro.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.