Corecell, lo studio di sviluppo degli Aeterno Blade, ha accusato l'editore inglese PQube, già in mezzo alle polemiche dopo le rivelazioni di Toge Productions e Mojiken sui fondi ottenuti sfruttando le loro origini indonesiane, di non aver onorato alcuni pagamenti, mettendo in grandissime difficoltà la compagnia dal punto di vista finanziario.
Corecell ha raccontato che PQube ha pubblicato AeternoBlade II su Nintendo Switch, PS4 e Xbox One in Europa nell'ottobre 2019. L'accordo tra le due compagnie prevedeva un minimo garantito, che però PQube non ha mai pagato interamente. L'impossibilità di trovare una soluzione al problema, ha portato alla rottura del contratto a settembre 2020.
PQube si è però rifiutata di ridare il controllo del gioco su console agli sviluppatori e ha continuato a ricevere soldi dalle vendite. Come ciliegina sulla torta, ha anche proposto un patto non proprio trasparentissimo agli sviluppatori, chiedendogli di non rendere pubblica questa storia al prezzo della restituzione del gioco. Corecell aveva accettato, anche perché non aveva i mezzi per contrastare legalmente PQube, ma per ora solo Sony e Nintendo hanno rimosso il gioco dai loro negozi, senza però pagare nulla in ricavi.
A causa di questo incidente, Corecell ha dovuto lavorare molto per recuperare, dal punto di vista finanziario e ora ha deciso di denunciare la situazione, così da mettere in guardia gli altri studi indipendenti dal comportamento di PQube.