Ora che il 2020 è quasi giunto al termine, noi videogiocatori amiamo indulgere in una pratica tanto soddisfacente quanto complessa: tirare le somme dell'anno passato, tra grandi capolavori e delusioni cocenti, e immaginare come sarà il 2021, tra nuovi giochi fortemente attesi e - si spera - varie sorprese. In particolar modo, siamo curiosi di scoprire come sarà il nuovo anno per PS5 e Xbox Series X. La console Sony, però, potrebbe essere quella destinata a sorprendere di più, proponendo non solo videogiochi, ma diventando anche una console dedita ad anime e serie TV.
Questa idea nasce da una serie di annunci rilasciati da Sony nelle ultime settimane. Parliamo, prima di tutto, della conferma dell'acquisizione di Crunchyroll da parte di Funimation Global Group, LLC (ovvero una joint venture tra Sony Pictures Entertainment Inc. e Aniplex, sussidiaria di Sony Music Entertainment (Japan) Inc). Sony non è affatto nuova al mondo dell'animazione orientale e l'acquisizione di una società di alto livello come Crunchyroll non fa altro se non cementare la sua posizione in tale mercato.
Secondariamente, Tony Vinciquerra, il CEO di Sony Pictures, in un'intervista rilasciata alla CNBC ha affermato che la compagnia ha in programma il rilascio di tre film e sette serie TV tratti da IP PlayStation. Attualmente, non ci sono "ancora dei progetti specifici. Ma abbiamo un programma interno alla compagnia chiamato One Sony... presto vedrete una maggiore integrazione tre le compagnie di Sony". Come già sappiamo, due di questi sono basati sulle produzioni Naughty Dog. Parliamo del film di Uncharted con Tom Holland e la serie TV HBO dedicata a The Last of Us.
Ciò che più colpisce di questa dichiarazione, però, è la promessa di una "maggiore integrazione" tra le varie sezioni di Sony. Per quanto queste siano forti singolarmente, creare un ecosistema "Sony" a 360° porterebbe unicamente vantaggi. E quale potrebbe essere un perfetto punto d'accesso? PS5 (ma anche PS4, chiaro).
In che modo? Il più facile sarebbe offrire offerte speciali unite ai servizi in abbonamento console. Sony, attualmente, può infatti contare su circa 45 milioni di iscritti a PlayStation Plus: un punto di partenza notevole per ampliare il proprio pubblico Crunchyroll. Al tempo stesso, dare accesso a offerte speciali per Crunchyroll tramite PS Plus aggiungerebbe valore a quest'ultimo. Una vittoria per entrambi i lati, in poche parole.
Ovviamente il discorso deve coinvolgere il lato economico e, qui, la questione diventa complessa. Senza perderci in strani calcoli, possiamo notare che un anno di Crunchyroll costa poco più di un anno di PS Plus (64,99 euro contro 59,99 euro). Inimmaginabile che Sony permetta agli iscritti PS Plus di usare Crunchyroll senza spese aggiuntive. Inimmaginabile anche che Sony aumenti il prezzo a tutti gli iscritti per un servizio esterno al mondo videoludico.
Le possibilità più credibili sono sconti se si è iscritti a entrambi i servizi, o semplicemente periodi di prova che vadano oltre i 14 giorni già preventivati da Crunchyroll. Anche un accesso selettivo a specifici anime gratuitamente potrebbe essere un'idea per "ingolosire" lo spettatore casual e convincerlo a iscriversi per poter vedere il resto del catalogo. Infine, impossibile non sperare che Sony commissioni serie animate a partire dalle proprie IP (Gravity Rush, ad esempio, sarebbe perfetto, ma anche Teraway).
Le possibilità sono ovvero molte per il lato animazione e il catalogo è già pronto. Per quanto riguarda invece le serie TV e i film? La situazione qui è molto più complessa, lo dobbiamo ammettere. PS Vue, il servizio di video streaming e pay TV attivo negli USA, ha chiuso i battenti ad inizio anno dimostrandosi un insuccesso: Sony non ha quindi un canale di distribuzione dedicato. Inoltre, le future produzioni televisive di Sony si appoggeranno probabilmente su altri produttori televisivi come fatto da The Last of Us con HBO.
Sony potrebbe trovare un modo per portare al proprio pubblico queste opere. È anche vero che, per la compagnia giapponese, probabilmente lo scopo di questi nuovi prodotti non è tanto quello di dare nuovi contenuti ai propri fan, quanto più quello di portare le proprie IP ad un pubblico esterno ai videogame, così da incuriosirlo e spingerlo ad acquistare PS5 e relativi giochi.
Tutto questo, in ogni caso, non può avvenire in tempi brevi e non crediamo che il solo 2021 possa bastare per "fondere" PlayStation e il resto di Sony in una sola grande famiglia, ma crediamo che sarà importante porre attenzione alle prossime mosse della compagnia di Tokyo e capire come vorrà muoversi.
Voi cosa ne pensate? Anime, serie TV e film legati al mondo PlayStation potrebbero essere parte del futuro di PS5? Oppure tutto deve rimanere ben separato?