C'era il forte rischio che PS5 e Xbox Series X vedessero il proprio prezzo essere più alto del previsto a causa delle tasse aumentate del 25% minacciate dall'amministrazione Trump nei confronti dei prodotti elettronici costruiti in Cina, almeno per quanto riguarda gli USA, ma i nuovi accordi presi tra i due paesi dovrebbero avere scongiurato il pericolo.
Avendo firmato l'accordo Phase One, USA e Cina stanno trovando ricostruendo le relazioni commerciali e la tassa del 25% sui prodotti di elettronica costruiti in Cina, proposta inizialmente da Trump, non dovrebbe essere applicata a questo punto.
La proposta avrebbe probabilmente influito anche sui prezzi di PS5 e Xbox Series X, essendo entrambi prodotti che rientravano precisamente nella categoria presa in esame dal progetto di dazi, peraltro molto combattuto visti gli effetti che avrebbe portato, come dimostrato anche dal comunicato congiunto di Sony, Microsoft e Nintendo che si erano schierate tutte insieme contro la decisione degli USA.
L'Entertainment Software Association sostiene di aver fatto grandi pressioni sull'amministrazione Trump per ritirare la proposta delle tasse aggiuntive e oggi si intesta parte del merito per la sua mancata applicazione: "Abbiamo incoraggiato l'Amministrazione a sospendere l'implementazione delle tariffe su console e controller", ha riferito un portavoce dell'ESA a Polygon, "che avrebbero portato implicazioni significative per la nostra industria".
"Le tariffe avrebbero eroso l'innovazione, diminuito le opportunità di lavoro per i lavoratori americani e incrementato i prezzi agli utenti", ha riferito l'ESA. A quanto pare, almeno per il momento il caso si è comunque risolto positivamente.