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Resident Evil: Infinite Darkness: Netflix ha chiesto ai recensori di non parlare di politica

Netflix ha chiesto ai recensori di Resident Evil: Infinite Darkness, i giornalisti che hanno potuto visionare in anteprima la serie, di non parlare di politica nei loro articoli.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   02/07/2021

Netflix ha chiesto ai primi recensori di Resident Evil: Infinite Darkness di non parlare di politica nei loro articoli. Ovviamente l'imposizione è stata rivolta i critici che hanno potuto vedere la serie in anteprima e che hanno ricevuto il classico NDA con le varie limitazioni. Più precisamente Netflix ha chiesto che gli eventi raccontati non siano collegati ad eventi reali.

Il primo a far notare il divieto di parlare di politica promuovendo la sua recensione su Twitter, è stato Charles Pulliam-Moore di Gizmodo, che però ha sottolineato come la serie sia in realtà piena di temi politici, strettamente legati all'attualità.

In modo provocatorio, la recensione di Pulliam-Moore ha quindi affrontato di petto le questioni politiche sollevate da una storia che parla dell'occupazione USA di una nazione mediorientale chiamata Penamstan con un'invasione zombi che prende tutto un altro senso durante una pandemia globale. In effetti un embargo del genere è abbastanza assurdo, visto che si parla di contenuti e della libertà di interpretazione dei critici. Difficile comprendere quali siano i timori di Netflix, e probabilmente anche Capcom, da questo punto di vista.

Va detto che non è la prima volta che il mondo dell'intrattenimento prende le distanze dalla politica pur presentando contenuti in cui la politica è fondamentale. Basti pensare alle recenti dichiarazioni di Ubisoft su Far Cry 6 e a quelle dell'editore di Six Days in Fallujah.