Riot Games pagherà 100 milioni di dollari per chiudere una causa di discriminazione sessuale che va avanti dal 2018. La somma sarà ripartita in questo modo: 80 milioni alle associazioni e ai privati che hanno intentato causa, 20 milioni per avvocati e spese legali.
Già nel 2019 Riot Games ha risarcito con 10 milioni di dollari le dipendenti per una causa di discriminazione sessuale, ma l'accordo raggiunto dovrebbe chiudere la questione una volta per tutte e consentire all'azienda di lasciarsi alle spalle lo spiacevole episodio.
Episodio che Riot Games ha effettivamente riconosciuto, condannando apertamente le discriminazioni avvenute nei propri uffici a partire dal 2014 e augurandosi che questa causa possa segnare l'inizio di un nuovo corso sul piano del rispetto e dei valori.
"Abbiamo dovuto affrontare il fatto che, a dispetto delle migliori intenzioni, non siamo sempre stati all'altezza dei nostri valori", ha dichiarato un portavoce di Riot Games.
"Come azienda ci siamo trovati di fronte a un bivio: potevamo negare i risvolti negativi della nostra cultura oppure scusarci, correggere la rotta e costruire una Riot migliore. Abbiamo scelto quest'ultima opzione."
"Siamo incredibilmente grati a tutti i Rioter che hanno lavorato per creare una cultura in cui l'inclusività rappresenta la norma, e puntiamo con convinzione all'equità e all'eguaglianza, riconoscendo che la diversità è un carburante per creatività e innovazione."