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Sale eSport e LAN: l'azienda che ne ha chiesto la chiusura vuole introdurre le proprie

Dopo l'esposto che ha portato alla chiusura delle sale eSport e LAN arriva anche un interpello da parte della stessa compagnia, che punta ad aprire le proprie.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   01/05/2022

Spunta uno sviluppo inaspettato nel caso della chiusura di sale eSport e LAN in tutta Italia, visto che il gruppo Led, dal cui esposto è scattata la disposizione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, avrebbe anche intenzione di introdurre PC e console nelle proprie sale da gioco.

Dopo l'esposto all'ADM Lombardia è dunque arrivato anche un interpello da parte di Sergio Milesi, AD del gruppo Led, che gestisce sale con "apparecchi a moneta che consentono vincite in denaro", ovvero sale slot e simili, per introdurre nei propri locali la possibilità di praticare "eSport" e "sport elettronici" su videogiochi competitivi.

Ricapitolando: Milesi aveva presentato nei giorni scorsi un esposto all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, in cui faceva presente come le nuove sale eSport e LAN, ovvero essenzialmente locali in cui gli utenti possono dedicarsi a videogiochi su PC e console, pagando un prezzo d'ingresso, non erano regolamentate sul fronte delle eventuali vincite in denaro.

L'eSport Palace di Bergamo
L'eSport Palace di Bergamo

Accogliendo la richiesta, l'ADM ha bloccato tutte le sale di questo tipo, lasciando attivi solo gli eventuali bar collegati, in attesa di trovare una possibile regolamentazione di queste attività o di valutarne l'operato nell'ambito in esame.

Tuttavia, quella che sembrava una semplice manovra per bloccare la concorrenza, si sta dimostrando un modo per sondare il terreno da parte della stessa Led, visto che il nuovo interpello presentato in questi giorni fa capire come il gruppo di Milesi abbia intenzione di dedicarsi proprio a quelle attività che ha appena fatto bloccare.

Come si legge nel testo del documento presentato all'ADM, la società ha intenzione di "ampliare la propria offerta realizzando all'interno dei propri locali uno spazio dove installare delle postazioni pc, simulatori di guida e altra attrezzatura messi a disposizione della clientela per praticare "esports" "sport elettronici" su videogiochi competitivi".

Il documento entra molto nel dettaglio, parlando della possibilità di allestire aree con PC e console come PlayStation e Xbox, consentendo agli utenti di utilizzare queste piattaforma previo il pagamento di un prezzo fisso per l'accesso alla postazione. Queste potranno basarsi su giochi come RTS, MOBA, FPS, Battle Royale, giochi di carte collezionatili e videogiochi sportivi, in base a quanto riferito.

Interessante anche notare come nell'interpello venga avanzata l'idea che la Led S.r.l. non abbia necessità di ottenere un nulla osta per la messa in esercizio di queste nuove attività e che non sia necessario nemmeno il pagamento dell'imposta sugli intrattenimenti, stante la regolarità invece di tutti gli apparecchi per il "gioco lecito" come riferito negli articoli dedicati del TULPS.

A questo punto, l'ADM ha 90 giorni di tempo per rispondere alla richiesta di Milesi e della sua compagnia e gli sviluppi della questione saranno interessanti da seguire anche per vedere come si evolverà la situazione delle altre sale eSport che nel frattempo devono rimanere chiuse.