La conferenza EA Play Live 2020 di ieri è stata deludente sotto molti punti di vista. A nostro avviso i progetti più interessanti e le informazioni chiave del colosso americano, per qualche motivo ancora ignoto, non sono stati mostrati per lasciare spazio a giochi minori o informazioni poco ficcanti. Per esempio, il fatto che EA stia cercando di smarcarsi sempre più dalle microtransazioni (dopo le scoppole prese) e che abbia deciso di abbracciare lo Smart Delivery anche per i suoi giochi sportivi, in questo caso chiamato Dual Entitlement, sono informazioni decisamente interessanti per noi consumatori. La seconda, oltretutto, è una decisione apparentemente non scontata, che anzi dimostra una certa attenzione da parte di EA Sports verso i suoi utenti. Questo perché gli aggiornamenti alla next-gen degli sportivi di EA Sports sono differenti, per esempio, da quelli di CD Projekt RED, Microsoft e della maggior parte degli sviluppatori che vogliono creare esperienze cross-gen.
Intendiamoci: non stiamo dicendo che portare Cyberpunk 2077 o Assassin's Creed Valhalla su Xbox Series X e PS5 sia semplice. Soprattutto se il lavoro è fatto bene, ci vogliono settimane di lavoro per introdurre i miglioramenti grafici, ottimizzare le prestazioni, integrare il codice di gioco nelle nuove funzionalità e renderlo compatibile con il nuovo hardware. I giochi cross-gen saranno, si spera, migliori sulle nuove console, con tempi di caricamento molto più veloci, un frame rate, si spera, più fluido e tanti effetti grafici supplementari. Quindi siamo felici che Cyberpunk 2077 avrà un aggiornamento gratuito anche su PS5.
Però, se ci permettete il paragone, è il medesimo processo che già è previsto per PC: gli assets sono gli stessi, quello che cambia è come vengono utilizzati. Se hai una 3080ti in SLI, un i9 e un SSD, allora sarai in grado di far andare il gioco ad una risoluzione superiore, col frame rate sbloccato, il ray-tracing e tutte le altre leccornie del gaming PC di alto livello. Un procedimento simile a quello che ci aspettiamo su PlayStation 5 e Xbox Series X.
Per gli sportivi, in realtà, non è così semplice. O almeno di spera. Se EA Sports (e 2K Games e Konami) avranno lavorato bene, i giochi che arriveranno nei negozi a fine anno sulle nuove PlayStation e Xbox non saranno quelli current-gen con una grafica migliorata, ma saranno un'esperienza completamente nuova che condivide con il gioco Xbox One e PS4 solo il titolo e lo sport di riferimento. Il cambio generazionale, infatti, è il momento nel quale modificare il motore di gioco, riscrivere il modello fisico, la gestione dei contatti, le animazioni.
La nuova potenza computazionale non serve solo per mettere delle luci in più o far sudare di più gli atleti, come per esempio il grondante Zion Williamson di NBA 2K21, ma viene sfruttata per calcolare un maggior numero di alternative nel rimbalzo della palla, per legare assieme un numero superiore di animazioni, per rendere più realistici gli effetti atmosferici o per muovere con maggiore senso gli atleti in campo.
In altre parole FIFA 21, PES 2021, Madden NFL 21, NBA 2K21 e così via devono essere due giochi differenti tra attuale e prossima generazione. Per questo lo Smart Delivery non dovrebbe essere applicabile ai giochi sportivi. Per questo motivo non è detto che i salvataggi siano cross-gen. E per questo non era così scontato che EA Sports decidesse di dare "due giochi al prezzo di uno". E quindi siamo contenti abbia cambiato idea.
Cosa ne pensate? Pariamone.
Adesso, però, EA è giunto il momento di farci vedere cosa hai in serbo per noi in questa next-gen. L'EA Play Live è andato. Quanto sarà il momento giusto?