Dopo un inizio d'anno incerto, il mercato mondiale degli smartphone mostra segnali concreti di ripresa. Nel terzo trimestre del 2025, le spedizioni globali hanno raggiunto 320 milioni e 100 mila unità, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I dati, diffusi da Omdia, evidenziano un ritorno alla crescita per un settore che nei mesi precedenti aveva dovuto affrontare un contesto economico e geopolitico instabile.
La prima metà dell'anno era stata segnata da diversi fattori di rallentamento: la ridefinizione delle politiche tariffarie statunitensi, le conseguenti modifiche alle catene di fornitura e la prudenza dei canali di distribuzione avevano pesato sul mercato. A questo si erano aggiunti volumi stagnanti dovuti all'eccesso di scorte e a un calo del traffico nei punti vendita. La situazione si è tuttavia ribaltata nel terzo trimestre grazie a un riassestamento dell'offerta e al rilancio di nuovi modelli in concomitanza con la stagione scolastica e i periodi festivi.
Samsung e Apple in testa, seguono i brand cinesi
Secondo l'analisi di Omdia, quattro produttori hanno guidato la ripresa: Samsung, Apple, Transsion e Honor. Ciascuno ha spedito oltre due milioni di unità aggiuntive rispetto al 2024, contribuendo in modo determinante all'incremento complessivo. Samsung mantiene la leadership con 60,6 milioni di dispositivi (+6% su base annua), sostenuta dal successo dei nuovi pieghevoli Galaxy Z Fold7 e Flip7 e dai modelli di fascia media Galaxy A07 e A17. Le vendite solide della serie A in Asia-Pacifico e Medio Oriente hanno rafforzato ulteriormente i risultati.
Apple segue con 56,5 milioni di unità, in crescita del 4% rispetto all'anno precedente. L'azienda ha beneficiato della buona accoglienza dell'iPhone 17 base, che ha superato le aspettative grazie a una maggiore capacità di memoria senza incremento di prezzo. Anche i modelli iPhone 17 Pro e Pro Max continuano a registrare domanda sostenuta in tutto il mondo. La crescente penetrazione nei mercati emergenti, India in primis, dovrebbe favorire un ulteriore aumento delle spedizioni nel quarto trimestre.
Xiaomi (inclusi POCO e Redmi) mostra una crescita più contenuta (+1%), con 43,4 milioni di unità spedite. Il calo delle consegne in Cina, dovuto alla fine dei programmi di sussidio, è stato compensato dall'espansione in Asia-Pacifico e in altri mercati. Transsion (Infinix, iTel e TECNO) conquista il quarto posto, con un incremento del 12% su base annua dopo aver completato la fase di riassetto delle scorte. Subito dietro, vivo consolida la propria posizione grazie a performance solide in India e a una presenza in aumento in Africa e America Latina, superando Huawei nella quota di mercato cinese.
A livello geografico, la crescita non è stata omogenea. Le spedizioni sono diminuite in Nord America e in Cina, mentre Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa hanno registrato i risultati più positivi. In particolare, l'Africa ha visto un aumento del 25% su base annua, sostenuto proprio da Transsion, principale operatore del continente. L'Asia-Pacifico ha raggiunto un +5%, toccando il volume trimestrale più alto dal quarto trimestre del 2021. Negli Stati Uniti, invece, la domanda si è raffreddata dopo l'impennata legata alle incertezze sui dazi, mentre il mercato cinese ha vissuto il secondo trimestre consecutivo di calo, a seguito della fine dei programmi di incentivo governativi.
Il panorama resta comunque polarizzato: crescono i segmenti estremi, con una forte domanda per gli smartphone economici sotto i 100 dollari e per quelli premium oltre i 700, mentre la fascia media continua a mostrare segni di debolezza. Le recenti difficoltà legate alla disponibilità di componenti e all'aumento dei costi di produzione rischiano di riflettersi sui prezzi, penalizzando soprattutto i modelli di fascia bassa.
Secondo Omdia, i produttori potrebbero adottare strategie diverse per fronteggiare questa fase: anticipare i finanziamenti ai canali, puntare sui modelli più redditizi e consolidare la capacità negoziale lungo la catena di fornitura. In un contesto ancora incerto, la priorità comune resta la stessa: mantenere la redditività senza rinunciare alla competitività, in un mercato che, dopo mesi di stasi, sembra finalmente rimettersi in moto. Intanto Apple prepara la rivoluzione OLED: iPad Mini e MacBook Air i prossimi a cambiare display?