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Sony copia Microsoft per il passaggio generazionale? Pare di sì, al netto delle promesse disattese

La strategia di Sony per il passaggio generazionale è sempre più simile a quella di Microsoft, al netto delle molte promesse disattese.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/06/2021

Sony somiglia sempre più a Microsoft nel modo in cui sta gestendo la transizione generazionale da PS4 a PS5, fortunatamente. Di fatto ha confermato la bontà della strategia della casa di Redmond, unica possibile in tempi come questi in cui le comunità hanno assunto un valore economico fondamentale e in cui non si possono ignorare gli utenti che vogliono intrattenimento senza dover necessariamente acquistare del nuovo hardware. Prima di procedere, diamo una prospettiva all'intera faccenda (lo avevamo già fatto in passato, in verità, ma all'epoca fummo presi come profeti di sventura e offesi un po' da chiunque, solo per aver ipotizzato ciò che poi è diventato fattuale... fortunatamente il tempo è galantuomo).

Da una parte avete una console di vecchia generazione con quasi centoventi milioni di unità vendute e moltissimi utenti ancora attivi. Dall'altra avete una console più moderna, sicuramente il vostro futuro, ma con una base installata ancora sotto ai dieci milioni. Domanda: se voi foste Jem Myan, il capo supremo della compagnia ipotetica che crea l'hardware di cui sopra, in virtù del fatto che produrre giochi tripla A oggi può costare anche centinaia di milioni di euro, e che quindi per raggiungere il punto di pareggio dovete vendere X milioni di copie (dove X spesso è un numero che si avvicina pericolosamente al 10), abbandonereste di punto in bianco la console di vecchia generazione per dedicarvi solo alla nuova? Altra questione: avete portato alcuni dei vostri giochi esclusivi su di una piattaforma diversa da quella che producete, non concorrente, sulla quale avete ottenuto parecchio successo: avete recuperato completamente l'investimento e avete iniziato pure a guadagnare. Domanda: l'abbandonereste di punto in bianco o aumentereste gli investimenti in quella direzione, senza trascurare ovviamente il vostro core business?

Entrambe le domande hanno due possibili risposte: la prima da fan disperati, che ovviamente vogliono i titoli solo sulla loro piattaforma del cuore, che sentono determinante per definire la loro identità come esseri umani, e non accettano che possa giocarci anche chi non fa parte del club; la seconda da persone ragionevoli che s'impegnano a comprendere i cambiamenti del mercato e capiscono che certe strategie non vengono fatte a loro discapito (anzi, a loro non cambia davvero niente e giocheranno gli stessi giochi). Contano i soldi e se una compagnia trova un nuovo filone per farne sempre di più, state tranquilli che ci si lancerà sopra e lo spolperà finché potrà.

Ora, Sony ha annunciato che alcuni dei suoi giochi presunti esclusive PS5 usciranno anche su PS4. La compagnia vuole supportare la sua vecchia console almeno fino al 2023. Apriti cielo. Sono almeno due giorni che alcuni fan marciano ginocchia nude a terra colpendosi con dei gatti a nove code per combattere la delusione con il dolore fisico, delusione accentuata dal costante ribadire dei vertici di Sony che ormai sono nel mondo PC e vogliono rimanerci. Di solito siamo abituati alla console war tra piattaforme diverse, qui invece abbiamo il primo caso d'odio tra piattaforme sorelle. Mettiamoci anche il rinvio dell'uscita di God of War Ragnarok e il fatto che anche Horizon Forbidden West sia a rischio slittamento nel 2022, e capirete come mai per alcuni la sofferenza si sia fatta insopportabile... ma perché?

In giro si leggono tesi bislacche come quella che vuole l'introduzione di limiti all'intelligenza artificiale dei giochi cross-gen causato dalle versioni PS4 (c'è solo un caso in cui la potenza della CPU limita l'IA e sono gli scacchi, perché tutti gli engine semplicemente esplorano il grafo di tutte le possibili mosse, e a seconda della difficoltà che si sceglie, lo fanno per più o meno tempo, quindi con una cpu più potente, semplicemente il grafo viene esplorato di più nello stesso tempo, ma le mosse possibili rimangono le stesse, come dettomi da un amico sviluppatore che lavora in uno studio tripla A) o le limitazioni nel design dovute all'impiego del vecchio hardware. Ovviamente qualche sacrificio ci sarà, ma niente di catastrofico come pensano alcuni (su PC è da una vita che i giochi girano su configurazioni distantissime tra loro per potenza). Peccato che ci siano anche dei personaggi della stampa che diffondono queste panzane, che grazie a loro prendono una forza particolare... ma non tergiversiamo.

Il vero e unico errore di Sony è stato quello di non essere stata subito chiara su tutto questo processo, che a un osservatore accorto non può che apparire come naturale. Se affermi di credere nelle generazioni, poi devi dare prova di crederci davvero, sennò finisce che si creano facili polemiche. Annuncia subito che i titoli più importanti tra quelli in uscita nei prossimi mesi/anni saranno tutti cross-gen e vedrai che nessuno se ne avrà a male. Stesso discorso per le date d'uscita: non annunciare due hit come Horizon Forbidden West e God of War 2 per il 2021 se non hai la certezza di poterle lanciare davvero, perché altrimenti poi sarai costretto a giustificare un buco di mesi senza esclusive di peso, quando prima avevi promesso miracoli. Insomma, ci vuole un po' di sincerità in più nella comunicazione, perché se crei delle aspettative, poi è normale che queste si trasformino in delusione quando vengono disattese.