Star Wars Outlaws non sarà troppo lungo. Questo è quanto ha voluto precisare il team di sviluppo di Ubisoft, parlando delle dimensioni del gioco. Non dobbiamo aspettarci un RPG "epico e incompiuto di 200 o 300 ore". Viene infatti definito come un "GDR action-adventure molto mirato e molto gestibile", sebbene ovviamente si parli sempre di un titolo composto da grandi mappe aperte che andranno esplorate con l'uso di uno speeder.
Per i più questa dichiarazione sarà gradita, soprattutto considerando che negli ultimi anni Ubisoft ha prodotto molti giochi a mondo aperto considerati spesso troppo lunghi. L'idea è che Star Wars Outlaws sarà un gioco "denso e ricco", da esplorare al proprio ritmo, sempre secondo quanto riferito da Ubisoft.
Non crediamo di stupirvi nel dire che a nostro parere un gioco a mondo aperto per essere di qualità non deve essere semplicemente enorme, ma deve essere prima di tutto denso. A conti fatti, però, negli ultimi anni molti grandi editori hanno pubblicizzato le proprie opere come massicce, piene di contenuto e in grado di occupare centinaia di ore di gioco. La possibilità di giocare ancora e ancora è diventato uno degli elementi più spesso messi in mostra e, in media, i giochi AAA sono divenuti sempre più grandi e sempre più focalizzati sull'offrire mappe aperte.
Per fare un singolo esempio, basta vedere il passaggio da God of War III a God of War (2018): il primo richiede dieci ore per il completamento della trama, mentre il secondo ne richiede 20. Se contiamo poi gli elementi secondari, si passa da 17 ore circa di GoW 3 a 50 ore del capitolo del 2018 (i dati si basano sulle cifre di "How Long to Beat", ma noi per primi possiamo confermare che si tratta di numero bene o male corretti).
I giochi più importanti devono essere più grandi. È una tendenza che va avanti da anni, non stiamo scoprendo nulla di nuovo. Ancora oggi è così, basta vedere anche alcune delle notizie degli ultimi giorni, con Gunfire Games che afferma che nemmeno 400 ore bastano per vedere tutto di Remnant 2 o Larian Studios che svela che vi saranno 17.000 varianti dei finali di Baldur's Gate 3. Più un gioco è grosso meglio è, perlomeno secondo le divisioni PR degli editori videoludici.
Il cambio della tendenza?
Il fatto però che Star Wars Outlaws venga ufficialmente presentato in un'intervista come un gioco che non mira prima di tutto a essere lungo ci stupisce. Il primo pensiero dopo tale dichiarazione è quindi stato: "è l'inizio di una nuova tendenza?". Forse tra un paio di anni il nuovo mantra tra i grandi sviluppatori sarà "giochi prima di tutto densi senza preoccuparsi di promettere che siano lunghissimi"?
Ammettiamo che è quel che vogliamo e che queste poche parole non sono sufficienti a confermare un'inversione di tendenza del mercato, ma ci piace sperare. Soprattutto perché "non troppo lungo" non significa meno contenuti interessanti, ma (probabilmente) meno riempitivi e meno perdite di tempo nelle fasi più esplorative, con mappe non più gigantesche, ripetitive e povere di eventi e motivi per andare a cercare in ogni angolo cosa vi è a disposizione.
Voi che ne pensate?
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.