Joe Hobbs, sviluppatore di Ubisoft, si è sfogato su Twitter affermando in buona sostanza che sviluppare e pubblicare giochi è diventato un vero e proprio incubo per colpa dei giocatori tossici e degli influencer. Molti sviluppatori sono costretti a subire offese e minacce di morte dai giocatori insoddisfatti per qualsiasi cosa, anche per titoli che non hanno giocato, tanto che spesso abbandonano i social network subito dopo il lancio della loro ultima fatica, per non subire vessazioni da parte dei vari leoni da tastiera. Gli influencer di loro avrebbero la colpa di aizzare la comunità, sottolineando solo i difetti dei giochi per fare il loro show quotidiano e far crescere le visualizzazioni.
Hobbs, che lavora come grafico, ha semplicemente voluto scoperchiare il vaso di Pandora, raccontando una situazione diventata insostenibile e sotto gli occhi di tutti: "Pubblicare un gioco dovrebbe essere il momento più bello di uno sviluppatore di videogiochi, ma i videogiocatori e i social media l'hanno resa un'esperienza orrenda per chiunque di noi dichiari pubblicamente a che gioco sta lavorando. In passato, ho ricevuto minacce di morte per The Division 2. Non è accettabile.
La parte più ridicola è che i videogiocatori si lamentano che gli sviluppatori non comunicano con loro, ma sapete che accade quando lo fanno? I recenti problemi di Destiny 2 ne sono un esempio. Poi ci sono i vari "sistema il gioco", o gente che dice a un grafico "sistema il matchmaking" e così via.
Il trattamento ricevuto dagli sviluppatori è disgustoso e lo ritrovo nei commenti della maggior parte degli sviluppatori che dicono qualsiasi cosa. Qualche mese fa un tipo ha scritto della madre malata e metà dei commenti erano 'torna a lavorare', 'sistema il gioco'.
Quindi certo, vogliono che siamo più aperti e comunicativi, ma ecco cosa succede quando lo facciamo."
Qui Hobbs tira in gioco il ruolo degli influencer: "Streamer e creatori di contenuti, che prosperano sulle reazioni e hanno dei comportamenti eccessivi per avere più visualizzazioni, non fanno che peggiorare le cose. Hanno un grande pubblico e lo aizzano contro gli sviluppatori. Affermano che gli sviluppatori sono cattivi e sbagliano tutto ecc. ecc., poi si chiedono perché non interagiscono con loro... Queste sono persone reali che lavorano tutti i giorni e non hanno bisogno di queste stronzate."
Per Hobbs, molto dipende anche dal fatto che molti giocatori non sanno come vengono fatti i giochi (così come molti influencer e altri addetti ai lavori, diciamolo) e quindi parlano di cose di cui non sanno niente, solo per sentito dire. Comunque sia, la parte più triste è che molti sviluppatori abbandonano per settimane i social media dopo il lancio di un titolo per non rischiare di subire reazioni da parte dei giocatori tossici: "La gente dirà cose tossiche a prescindere da quello che avete fatto."
Dopo i suoi messaggi, Hobbs ha ricevuto tanta solidarietà, ma anche tante minacce di morte e messaggi di giocatori che giustificano le stesse con le tesi più bislacche. Hobbs ne ha quindi tratto una conclusione molto amara, tornando sul discorso nelle ultime ore: "Ciò che mi rende più triste è che so che molte persone vorrebbero parlare di ciò che facciamo ed essere più informative sullo sviluppo dei videogiochi, educando più gente, ma non potranno mai farlo perché tentare non vale gli abusi mentali che subirebbero."