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Twitch: Streamlabs aggiunge la Safe Mode per contrastare gli "hate raid"

Streamlabs, uno dei software più utilizzati per le livestream su Twitch, ha introdotto la safe mode per combattere gli hate raid.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   03/09/2021

Streamlabs, uno dei software più utilizzati per le livestream, ha introdotto la nuova "Safe Mode", una funzione pensata per arginare il problema degli "hate raid" su Twitch, un fenomeno che sta colpendo duramente gli streamer che fanno parte di minoranze.

Nello specifico la Safe Mode è uno strumento attivabile e disattivabile in ogni momento che permette agli utilizzatori di cancellare tutti gli eventi recenti dalla chat delle loro dirette, quindi inclusi i commenti, l'elenco di nuovi follower/host/raid e gli allert dei follower. Inoltre, se le funzioni del Cloudbout sono attive, la Safe Mode farà entrare la chat nella modalità "solo emote", "solo follower" o "solo abbonati". Una soluzione che ovviamente non risolve il problema alla radice, quello spetta a Twitch stesso, ma che di sicuro renderà la vita molto più facile agli streamer. Se anche voi streammate su Twitch e siete interessati alla Safe Mode, vi consigliamo di visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale di Streamlabs, raggiungibile a questo indirizzo.

Streamlabs
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Per chi non lo sapesse gli "hate raid" sono fondamentalmente degli attacchi contro streamer facenti parte di varie minoranze con commenti sessisti, razzisti, transfobici e altre forme di aggressione nelle loro dirette. Questa forma di abuso viene eseguito con la funzione dei raid, ovvero quando uno streamer chiude la propria diretta e indirizza il suo pubblico verso un altro canale, uno strumento decisamente utile ma che nelle mani sbagliate crea solo danni. Ci sono infatti persone che sfruttando bot e altri mezzi sono in grado di invadere le chat con spam, insulti e minacce fino al punto da costringere lo streamer a interrompere la diretta.

Di recente alcuni streamer hanno pianificato una giornata di protesta contro gli "hate raid" e contro Twitch, reo, a parer loro, di non fare abbastanza per combattere il fenomeno.