Il CEO di Ubisoft, Yves Guillemot, ha tenuto una sessione di domande e risposte in video per rassicurare gli sviluppatori della sua compagnia sugli NFT appena introdotti con Quartz in Ghost Recon Breakpoint sotto forma di skin esclusive (più che altro di numeri seriali). Secondo lui siamo solo agli inizi e ha poi paragonato certe reazioni a quelle avute contro microtransazioni e casse premio.
Secondo alcuni di quelli che hanno visto la sessione, le risposte di Guillemot sono state fin troppo vaghe e piene di parole quali "metaverso" e "web 3.0", prive però di qualunque concretezza. L'incontro con Guillemot non era stato inizialmente pianificato, ma si è reso necessario dopo le reazioni all'annuncio di Quartz, che hanno preoccupato più di qualcuno visto che sono state per la gran parte molto negative.
In effetti perché preoccuparsi per l'implementazione nel mondo dei videogiochi di sistemi che si stanno facendo notare soprattutto per la speculazione finanziaria selvaggia, per il devastante impatto ambientale e per le truffe agli utenti?
A essere stati particolarmente vocali contro la decisione di Ubisoft sono stati proprio gli sviluppatori di Breakpoint, che si sono visti distruggere in un colpo solo tutti gli sforzi fatti per riabilitare il gioco, dopo il disastroso lancio del 2019. Di fatto c'è stata una recrudescenza enorme dell'odio dei giocatori, che ha sconvolto il team.
Guillemot ha dichiarato che le reazioni a Quartz erano state preventivate, come quelle avute per i DLC, le microtransazioni e le casse premio. Come questi sistemi, alcuni dei quali in realtà ancora molto discussi, gli NFT saranno accettati con il tempo. In effetti paragonare gli NFT alle casse premio e alle microtransazioni, spesso considerate una forma di gioco d'azzardo mascherata, non depone proprio a favore di questa nuova tecnologia.
Del resto quando gli sviluppatori hanno pressato Guillemot chiedendogli quali nuove forme di gameplay saranno introdotte grazie gli NFT, il boss non ha saputo rispondere, per poi iniziare a parlare di come concetti nuovi come quello del metaverso consentiranno ai giocatori di costruire e vendere case virtuali e di avere più agency nel processo di creazione dei giochi stessi. Dei lavoratori, insomma.
Il gioco più citato da Guillemot durante la sessione è stato Roblox, anche se non ha saputo spiegare come Quartz si avvicini alla piattaforma di Roblox Corporation. Alcuni si sono anche mostrati preoccupati di come il modello seguito sia quello di un gioco accusato di sfruttare il lavoro minorile. Altri sviluppatori si sono preoccupati del fatto che l'introduzione di una nuova forma di microtransazioni toglierà altre risorse allo sviluppo dei giochi, già piagato dal dover integrare altre forme di monetizzazione.
Uno sviluppatore ha dichiarato a Kotaku: "Io voglio fare giochi che divertano e intrattengano e non vedo come questa roba segua questa direzione. È solo un altro modo per mungere la vacca e fare soldi." In effetti ormai i videogiochi sembrano diventati secondari nei videogiochi.