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Ubisoft: le parole del CEO Guillemont non bastano a placare le proteste degli sviluppatori

Le recenti parole di Yves Guillemont, CEO di Ubisoft, non hanno placato le critiche mosse da oltre 500 sviluppatori verso le politiche interne della compagnia.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   01/08/2021

Le rassicurazioni fatte da Yves Guillemont, il CEO di Ubisoft, non bastano per placare le proteste degli oltre 1000 sviluppatori ed ex-sviluppatori che la scorsa settimana hanno firmato una lettera aperta in cui criticavano l'azienda di non aver fatto abbastanza per risolvere i casi di molestie e abusi all'interno della compagnia.

Nella lettera scritta dai dipendenti Ubisoft l'azienda veniva criticata per non aver preso adeguate contromisure per combattere i casi di discriminazione, molestie e bullismo emersi un anno fa, ma piuttosto di essersi limitata in "parole gentili, promesse vuote, e un'incapacità o mancanza di volontà di rimuovere i trasgressori noti."

In risposta Guillemont aveva provato a rassicurare i dipendenti Ubisoft affermando che l'azienda ha preso seriamente a cuore i problemi interni, riepilogando tutte le misure prese nell'ultimo anno, come nuovi strumenti di segnalazione anonima, rinnovati processi HR per prevenire e gestire la discriminazioni, le ritorsioni e le molestie, nonché l'istituzione di un nuovo codice di condotta.

Ubisoft
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Una risposta che tuttavia, come accennato in apertura, non ha placato le critiche. Gli autori della lettera aperta infatti hanno dichiarato a GameIndustry, che Ubisoft ha risolto solo una piccola parte dei problemi da loro esposti. Il gruppo è conscio che la compagnia nell'ultimo anno ha fatto dei progressi in tal senso, ma che nonostante tutto continua a "proteggere e promuovere i colpevoli e i loro alleati". Inoltre chiede che vengano apportati dei cambiamenti affinché ci sia una collaborazione con i dipendenti su tutti i livelli, non solo per il bene dell'azienda ma per quello dell'intera industria videoludica.

"Vogliamo vedere reali e fondamentali cambiamenti in Ubisoft e in tutta l'industria, per il bene dei nostri membri. Ancora una volta, ci aspettiamo una risposta che miri a risolvere i problemi che abbiamo riportato e che riconosca adeguatamente le nostre richieste.".