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Un traduttore è riuscito a tradurre un gioco intraducibile, che gli ha fatto quasi abbandonare il mestiere

Un traduttore giapponese ha raccontato delle enormi difficoltà avute nel tradurre un gioco cinese, tanto da avergli quasi fatto meditare l'abbandono del suo lavoro.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/08/2025
Una creatura di Word Game

Il 14 agosto il puzzle game cinese Word Game è stato pubblicato in Giappone, in una versione completamente tradotta. Probabilmente da noi non arriverà mai, vista la natura del gioco, ma anche realizzare l'edizione giapponese è stata un'impresa quasi impossibile, che ha fatto meditare a Seigai Kou, il traduttore di origine taiwanese che ci ha lavorato, l'abbandono del mestiere, tanto è stata dura arrivare fino in fondo.

Precisiamo che non stiamo parlando di un traduttore alle prime armi, ma di un professionista affermato che ha lavorato su serie molto complesse come Steins;Gate e Ace Attorney, per citarne due. Eppure, niente ha mai raggiunto il livello di Word Game, che ha definito "infernale" e "intraducibile".

La difficoltà di tradurre Word Game

"Ho pensato di arrendermi tante volte. Mi sono detto che non mi sarei sorpreso se il progetto fosse stato completamente abbandonato se qualcun altro ne fosse stato responsabile", ha osservato Kou. "Anche Ace Attorney e Steins;Gate sono stati piuttosto difficili da localizzare, ma Word Game è stato molto più difficile. Ho persino pensato che, se fossi riuscito a completare un progetto così difficile, non ci sarebbe stato più nulla da fare per me nella mia carriera di localizzatore".

Cosa rende Word Game così complesso, tanto da meritarsi il soprannome di "Scrabble dall'Inferno", affibiatogli da Kou?

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Word Game è stato originariamente pubblicato dallo sviluppatore cinese Team9 Games nel 2022 e, come il titolo fa intuire, è un gioco basato interamente sulle parole e suo modo in cui si intrecciano, con una grafica che ricorda quella ASCII, adottata da titoli come Dwarf Fortress (l'edizione gratuita) o alcuni giochi di ruolo primordiali, come Rogue. Insomma, tutto è rappresentato da caratteri cinesi, chiamati Hanzi.

Fin qui non ci sarebbe nulla di particolarmente complicato, se le parole nel gioco fossero soltanto una questione estetica. A differenza dell'alfabeto, in cui le lettere rappresentano dei suoni, ogni carattere cinese è un morfema, ossia ognuno ha un suo significato. Word Game sfrutta questa caratteristica, usando i caratteri per formare immagini e per renderli interattivi.

Ad esempio, un albero viene rappresentato con il carattere che significa "legno" per il tronco e un gruppo di caratteri che significano "la parte viva dell'albero" impilati sopra per rappresentare la cima. La strada è una vera e propria strada di caratteri che significano "strada" e così via. Inoltre, il testo della storia stessa è interattivo, ad esempio, è necessario cancellare parole per cambiare il significato delle frasi, o spostarne l'ordine per riscrivere la storia, così da poter andare avanti. Capirete che tradurre un gioco così legato alle parole della lingua di origine, possa essere considerato praticamente impossibile.

Il giapponese ha i suoi caratteri, i kanji, e due alfabeti fonetici: hiragana e katakana. Questi ultimi non sono morfemi, quindi non hanno un significato proprio. Questa differenza sostanziale rispetto al cinese ha reso la traduzione di Word Game difficilissima, poiché il gioco si basa molto su giochi di parole e puzzle grammaticali. Quindi, non era solo necessario tradurre la storia nel modo più accurato possibile, ma anche reinventare completamente i puzzle in modo che avessero senso in giapponese.

"La localizzazione di Word Game non funzionerebbe se fosse 'solo una traduzione'. È necessario creare frasi che reggano come enigmi o puzzle, ma che siano anche grammaticalmente corrette. Il giapponese è anche piuttosto spietato quando si tratta di mantenere un certo numero di caratteri, rispetto al cinese", ha osservato Kou. Ad esempio, il "grazie" cinese è scritto con soli due caratteri (謝謝), mentre quello giapponese ne richiede almeno cinque (ありがとう). In qualità di localizzatore, Kou ha dovuto trovare un modo per aggirare questo ostacolo, a volte dovendo persino ricreare i puzzle da zero per adattarli al flusso e al numero di caratteri del giapponese. Ha avuto un continuo scambio con gli sviluppatori per trovare una via di mezzo tra l'atmosfera dell'originale e i requisiti della lingua giapponese. In effetti, considerarlo soltanto un traduttore in questo caso è davvero riduttivo.

A complicare ulteriormente la situazione ci si è messo il fatto che in origine Word Game non è stato concepito per essere tradotto. Quindi non è stata prodotta documentazione in merito. Kou si è dovuto giocare da solo l'intero gioco prendendo appunti, formati da migliaia di immagini e testi, per più di 10.000 pagine. Solo per organizzarli ha impiegato circa 2 mesi, mentre la preparazione complessiva per affrontare il progetto ha richiesto più di un anno.

Word Game uscirà mai tradotto in una lingua occidentale? Immaginiamo di no, visto che portarlo dalle nostre parti comporterebbe difficoltà di traduzione ancora più grosse. Comunque sia, potete giocarci in cinese o giapponese su Nintendo Switch e Steam.