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WhatsApp, backup più sicuri con le passkey: iniziano i test

Nella nuova beta per Android arriva la possibilità di proteggere i backup con passkey, rafforzando la sicurezza e semplificando l'accesso.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   27/08/2025
WhatsApp

WhatsApp inizia a sperimentare una nuova soluzione per migliorare la protezione dei dati archiviati dagli utenti. Con l'aggiornamento alla versione beta 2.25.24.15 per Android, distribuita tramite Google Play Store, alcuni tester hanno trovato una nuova opzione per crittografare i backup tramite passkey. Si tratta di un sistema che introduce un ulteriore livello di sicurezza rispetto alle tradizionali password.

Invece di richiedere all'utente la memorizzazione o l'archiviazione manuale di una password, la chiave viene così salvata all'interno del password manager del dispositivo. Questo garantisce un accesso più semplice ai file crittografati e, allo stesso tempo, impedisce che soggetti non autorizzati possano recuperarli. Essendo sincronizzato tra i dispositivi collegati allo stesso account, l'accesso tramite passkey rimane sempre disponibile quando si utilizza un dispositivo considerato attendibile.

Passkey su WhatsApp: come funziona

La funzione non è del tutto nuova all'interno dell'applicazione. Già con una beta precedente, la 2.23.20.4, era stato introdotto il login con passkey, pensato per semplificare l'accesso all'account. Tuttavia, WhatsApp ha scelto di mantenere separati i due sistemi: la chiave per accedere all'app non coincide con quella per crittografare i backup. Ogni passkey viene generata per un compito specifico, così da preservare la distinzione tra diversi livelli di protezione.

La schermata per inserire passkey ai backup di WhatsApp
La schermata per inserire passkey ai backup di WhatsApp

In passato, la crittografia dei backup era possibile utilizzando una password personalizzata o una chiave numerica di 64 cifre. Questa modalità, pur sicura, comportava il rischio di perdita dei dati in caso di smarrimento delle credenziali. Molti utenti hanno infatti segnalato di non poter più recuperare le proprie conversazioni dopo aver dimenticato la password. Con le passkey, questo scenario diventa meno probabile: il sistema si affida direttamente alle API di Android e ai gestori di credenziali, rendendo inutile l'inserimento manuale di codici complessi. L'autenticazione può essere confermata attraverso strumenti biometrici come impronta digitale e riconoscimento facciale, oppure tramite il blocco del dispositivo.

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Il vantaggio principale si nota soprattutto durante la fase di ripristino. Se si cambia smartphone, non è necessario ricordare password o trascrivere lunghe chiavi: una passkey resta legata al password manager e consente di ripristinare rapidamente i backup su un nuovo dispositivo. L'esperienza risulta quindi più fluida, con un bilanciamento efficace tra semplicità d'uso e protezione avanzata dei dati.

L'introduzione delle passkey punta anche a ridurre gli errori umani, che rappresentano una delle principali vulnerabilità dei sistemi basati su password. Delegando la gestione delle credenziali ai sistemi di sicurezza integrati e ai gestori di password, gli utenti possono beneficiare di una protezione di livello elevato senza doversi preoccupare della complessità delle procedure. Crittografia, accesso biometrico e gestione automatica delle chiavi convergono così in un approccio più affidabile.

La distribuzione di questa novità è ancora limitata, ma il rollout è destinato a coinvolgere un numero crescente di beta tester nelle prossime settimane. Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto WhatsApp testa anche una specie di segreteria telefonica dopo una chiamata persa.