Il rapporto tra Elon Musk e l'Unione Europea è ulteriormente peggiorato.
Lunedì, è stata avviata un'indagine formale sul modo in cui X viene gestita da quando il miliardario l'ha presa in carico l'anno scorso.
Il regolatore europeo sta esaminando la gestione dei rischi, la moderazione dei contenuti, i modelli di comportamento ingannevoli, la chiarezza nella pubblicità e la disponibilità dei dati all'interno della piattaforme social.
Le normative vietano l'utilizzo di strategie ingannevoli per influenzare le scelte delle persone senza il loro consenso (i comunemente noti dark pattern).
Con questa analisi, X diventa la prima piattaforma principale a essere oggetto di un'indagine formale per la violazione delle regole incluse nel nuovo Digital Services Act, che ha il potere di imporre alle aziende tecnologiche di cambiare il modo in cui operano o di multarle fino al 6% del loro fatturato globale.
Nell'occhio dell'Europa
In qualità di Very Large Online Platform (VLOP), X è tenuta a sottostare al DSA, i cui criteri sono già in vigore ma saranno obbligatori a partire dal 17 febbraio 2024.
Gli alti funzionari della Commissione europea hanno dichiarato di essere preoccupati per una serie di recenti aggiunte al social avvenute sotto la gestione del magnate.
Parimenti, risulta problematica la gestione dei contenuti violenti legati all'attacco di Hamas a Israele, circolati senza essere adeguatamente contrassegnati dall'avviso sul materiale visivo.
Nell'indagine sarà centrale la rilevanza delle Community Nots, il programma partecipativo di verifica dei fatti di X.
Le preoccupazioni dell'UE sorgono riguardo alla modalità in cui gli utenti possono segnalare la visione di contenuti illeciti: la piattaforma pare essere troppo concentrata sulla lingua inglese nelle sue operazioni di moderazione dei contenuti.
X conta oltre 2.000 moderatori competenti in inglese, ma il numero di coloro che possono comunicare in altre lingue è significativamente inferiore, addirittura solo uno per lingua secondo quanto riportato dalla stessa società il mese scorso.
Oltre a ciò, sarebbero sotto indagine i presunti inganni relativi alla credibilità dei profili con il badge blu sulla piattaforma.
Questo riconoscimento, in passato riservato a celebrità, figure pubbliche e giornalisti verificati, è stato esteso agli abbonati paganti dopo l'acquisizione da parte di Musk.
Questa modalità dell'interfaccia utente sarebbe stata utilizzata per la diffusione di truffe e informazioni fuorvianti.
Il tema della verifica dei contenuti è cruciale per le piattaforme che veicolano notizie e informazioni, come evidenziato dall'impegno recente di Meta riguardo ai contenuti di Threads.
Scambi accusatori
L'avvio dei procedimenti formali contro X sottolinea il cambiamento introdotto dal DSA, secondo quanto detto da Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno.
Attualmente, è in corso un'indagine approfondita cui seguirà un processo che coinvolgerà interviste e raccolta di prove da parte degli ufficiali.
L'annuncio delle indagini segue un altro caso dell'UE aperto lo scorso ottobre contro X, in cui si citava la preoccupazione dei gruppi israeliani riguardo i contenuti circolati dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, un affare che ha destato scompiglio anche in altre piattaforme social..
Edan Ring, vicepresidente degli affari della comunità presso l'Associazione Internet Israeliana, ha affermato che X avrebbe permesso la diffusione di informazioni grafiche, offensive e false su Israele, evidenziando una mancanza preoccupante di reattività ed efficacia nella risposta.
Già lo scorso ottobre, Musk è stato coinvolto in una disputa pubblica con Breton.
Attraverso una serie di post su X, Musk l'aveva accusato di condurre trattative in privato, sostenendo che ciò coinvolgesse la promozione del concorrente di X, BlueSky.
Mathias Vermeulen, direttore della consulenza sui diritti dei dati con sede a Bruxelles AWO, ha spiegato che "il rapporto tra l'UE e X è stato teso da quando Musk ha assunto il controllo".