Il CMA (Competition and Markets Authority del Regno Unito), che si sta occupando di analizzare l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft Xbox, ha sollevato alcuni dubbi sulla questione e si è trovato in disaccordo con alcune dichiarazioni dell'ente brasiliano.
Come riportato da Christopher Dring - capo di GamesIndustry - l'ente brasiliano che sta analizzando l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft Xbox ha affermato che la mancanza di Call of Duty su Switch dimostra che la saga non è necessaria per avere successo, ma il CMA non è d'accordo.
Precisamente, Dring segnala quanto segue: "L'ente brasiliano ha affermato che il fatto che Call of Duty non sia su Switch dimostra che non è essenziale per una console affinché questa abbia successo. Il CMA non è d'accordo: 'Nintendo offre hardware e contenuti differenti mirati primariamente a un segmento di consumatori differente (ad esempio, più "adatto alle famiglie")."
In altri tweet, Dring afferma anche che "Il CMA non ha inoltre condiviso l'idea che rendere esclusivo Call of Duty per Xbox possa danneggiare la serie: "CMA non ha individuato alcuna prova persuasiva del fatto che Microsoft sarebbe stata dissuasa dall'applicare [...] strategie di preclusione dalla prospettiva di un danno alla reputazione di Xbox o Call of Duty".
Dring scrive anche che "Il motivo per cui i regolatori sono dubbiosi sull'insistenza di Microsoft nel mantenere Call of Duty multipiattaforma, si basa su quanto accaduto con Bethesda: "Microsoft non ha mantenuto la promessa di continuare a rendere i contenuti di Bethesda disponibili su più store e piattaforme".
Nella giornata di ieri, Dring ha anche affermato che "Se c'è un'autorità di regolamentazione che ha maggiori probabilità di far fallire l'accordo Microsoft/Activision, è CMA."
Il CEO di Take Two approva invece l'acquisizione, è una "buona mossa".